Filtra ottimismo sulla riapertura degli stadi dopo l’incontro tra Gravina e Cts: serie A ed Europeo avranno una percentuale di pubblico
Gabriele Gravina apre alla possibilità di riaprire gli stadi in campionato. Il presidente della Figc si è mostrato possibilista in un’intervista in esclusiva concessa al Corriere della Sera dopo l’incontro di mercoledì con il Cts (comitato tecnico scientifico): “Abbiamo parlato dell’Europeo a Roma. Il vertice è stato positivo. Non ci sono preclusioni neppure verso i tifosi delle altre nazioni. Stiamo discutendo però anche di una parziale riapertura degli stadi pure in campionato. Speriamo che la pandemia non ci giochi un brutto scherzo proprio ora. Sono ottimista”.
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All’incontro con il comitato tecnico scientifico hanno partecipato Gabriele Gravina e Gianni Petrucci, presidente della Fip. Oltre a loro c’erano pure il presidente della Lega di serie A Paolo Dal Pino e l’amministratore delegato della Lega Basket di serie A Umberto Gandini. Secondo quanto riferisce Gazzetta dello Sport tra le parti ci sarà un nuovo incontro tra 10-15 giorni. Quest’ultimo potrebbe portare a decisioni importanti, considerati i segnali confortanti del primo appuntamento.
Se la curva dovesse restare stabile o migliorare pertanto in serie A potrebbe esserci l’ingresso di 1000 persone allo stadio. Il numero aumenterà invece per gli Europei. In questo caso potrebbe essere riempito il 30% della capienza totale dello stadio nelle 4 partite che saranno ospitate da Roma, vale a dire le 3 gare del girone eliminatorio dell’Italia più un quarto di finale.
Gravina è apparso molto deciso anche sulla conferma della formula itinerante. Come spiega ancora la Gazzetta dello Sport, il presidente della Figc ha respinto la possibilità di ripiegare su un solo Paese (si era parlato di Russia e Germania).
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Il presidente federale, nell’intervista al Corriere della Sera ha parlato inoltre di altri temi: “Bisogna ridisegnare i principi della mutualità , studiare la flessibilità degli emolumenti e trovare nuovi risorse per garantire la sostenibilità , non c’entra la A a 20 0 18 squadre. Il semiprofessionismo può aiutarci a risolvere il problema. Tre squadre su quattro che scendono in Lega Pro rischiano di sparire.
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