Pioli, con l’assenza di Calhanoglu, ha pensato di schierare al suo posto Meité, ma l’ex centrocampista del Torino ha deluso per due motivi
Un alter ego non c’è, allora meglio sperimentare. Pioli, per sopperire all’assenza di Calhanoglu, ha scelto Meité al suo posto. Un mediano con compiti da trequartista. Senza avere né la stessa qualità né la fantasia richiesta ai numeri dieci. Un’intuizione fallita. L’Atalanta ne ha approfittato. La partita dell’ex centrocampista del Torino è durata appena quarantacinque minuti, nei quali Meité ha fatto poco per farsi notare e molto per far rimpiangere il turco. Ma la colpa non è stata solo sua.
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Perché non ha funzionato Meité come trequartista
Pioli ha puntato sull’ex Torino sulla trequarti pur sapendo che le caratteristiche erano diverse a quelle di Calhanoglu. L’edizione odierna del Corriere dello Sport evidenzia i due errori principali commessi dal calciatore, i due motivi che hanno spinto Pioli a sostituirlo subito, all’intervallo, schierando al suo posto Brahim Diaz. Meité era stato schierato dietro Ibrahimovic per sfruttare un’arma in più sui colpi di testa, ma il centrocampista, di palle alte, ne ha prese davvero poche.
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Ma l’errore più grave commesso da Meité, che deve ancora ambientarsi tatticamente, è stato quello di interpretare il ruolo in maniera eccessivamente offensiva. Restando alto, ha concesso praterie all’Atalanta. Il Milan aveva un uomo in meno in mediana. I nerazzurri di Gasperini ne hanno approfittato. Tante le ripartenze. Per questo Pioli è dovuto intervenire subito. Potesse tornare indietro, troverebbe altri rimedi all’assenza di Calhanoglu.