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Opinioni & Rubriche

Il Sassuolo di De Zerbi ha fatto il definitivo salto di qualità?

Scritto da
Simone Guadagno

Roberto De Zerbi, sulla panchina del Sassuolo, si è confermato uno degli allenatore più moderni e propositivi della nuova scuola italiana.

Il Sassuolo di Roberto De Zerbi si è confermato, nella prima parte di stagione, una delle squadre più in forma del campionato di Serie A 2020/2021. Giunti alla pausa natalizia, a poche giornate dal giro di boia, i neroverdi hanno raggiunto ottimi risultati. Basta dare uno sguardo alla classifica per osservare quanto di buono la gestione De Zerbi sia stata utile alla società. Il club della provincia di Modena è al quarto posto in classifica generale dopo quattordici giornate: sette vittorie, solo una in meno rispetto a Roma e Napoli, squadre decisamente più blasonate degli emiliani. Gli obiettivi societari son ben diversi rispetto alle squadre vicine in classifica, ma a De Zerbi & Co. importa poco. I risultati sportivi raggiunti dal club, nell’anno del centenario, hanno lasciato tutti a bocca aperta.

Sassuolo, per De Zerbi sirene dalla Russia (Getty Images)

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De Zerbi artefice del proprio destino

L’allenatore del Sassuolo, Roberto De Zerbi, non a caso ha attirato su di sé le mire dei top club d’Europa. Come dimenticare gli attestati di stima pervenuti addirittura da Pep Guardiola, maestro del tiki taka spagnolo, di qualche anno fa. Il mister classe 1979 è il più giovane dell’intero campionato e, ogni anno che passa, è sempre più confermato. Un tesoro inestimabile per il club di proprietà della Mapei S.P.A. che si è ritrovato tra le mani, (per puro caso o forse per lungimiranza?, ndr) il miglior tecnico italiano in circolazione. Sia chiaro, per dire che De Zerbi sia il miglior giovane allenatore italiano, basta dare uno sguardo alle statistiche ed ai risultati raggiunti nelle ultimissime stagioni. Prima undicesimi, poi ottavi in elenco generale. E quest’anno, per ora, quarti in classifica, davanti a Napoli, Juventus, Atalanta e Lazio. Tutti club che lo scorso anno si sono qualificati in zona Europa. Con un attacco più prolifico di quello di Andrea Pirlo ed una difesa battuta solo diciassette volte, al pari di quella dell’Inter di Antonio Conte, De Zerbi ha preso a pugni quasi tutte le avversarie affrontate. Solo due sconfitte rimediate, contro Milan ed Inter, le prime della classe. Per il resto, solo Cagliari, Udinese, Torino, Roma e Fiorentina, sono riuscite a strappare un punto preziosissimo ai ragazzi emiliani.

Il sorprendente 4-2-3-1

E’ il 4-2-3-1, senza dubbio, il modulo preferito del tecnico di Brescia. Un modulo studiato ah hoc per dare vita ad un calcio moderno, propositivo ed ambiziosa. Un modo di affrontare l’avversario unico, per una squadra che è in Serie A solo dal 2013, coraggioso e sfrontato. Ma mai presuntuoso. Sono, infatti, le varianti tattiche e la velocità di esecuzione di schieramenti tattici diversi da quello iniziale, a rendere micidiali i colpi e le giocate emiliane. Probabilmente un 4-3-3 il modulo di base, che maschera a tratti un 4-2-3-1 od un 3-4-1-2. Tutto dipende dall’avversario che De Zerbi si ritrova di fronte. L’unica certezza di gioco resta il fraseggio rapido e veloce, il gioco orizzontale ed i cambi di campo fulminanti e la centralità del trequartista nel gioco palla a terra. In simbiosi con il personalissimo progetto dell’allenatore, ovviamente, calciatori di tutto rispetto. Ragazzi che la società è stata capace di tenersi stretta, senza cedere alle lusinghe delle big.

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Piedi per terra

Nonostante i risultati, uno dei tanti pregi del club e dell’allenatore è la costanza, la forza nel restare coi piedi per terra, senza fare proclami. A differenza di altre società, il Sassuolo resta umile e continua a lavorare in silenzio, nell’ombra, lontano dai riflettori mediatici. Dove arriverà il Sassuolo, solo il tempo potrà dirlo. Intanto, però, De Zerbi si sfrega le mani. Il calciomercato incombe, sulla lista dei desideri già diversi nomi interessanti a cui puntare. Sprecare un’annata del genere è senza dubbio vietato.

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