De Laurentiis ha parlato ai microfoni dei giornalisti in attesa della sentenza su Juventus-Napoli da parte del Collegio di Garanzia del Coni
Aurelio De Laurentiis ha preso la parola nella giornata cruciale sul caso Juventus-Napoli, che oggi fa tappa al Coni. Il Collegio di Garanzia si pronuncerà sul caso del 3-0 a tavolino assegnato alla squadra di Pirlo. Sarà questo il terzo grado di giudizio della vicenda.
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis nel giorno dell’udienza ha spiegato i motivi per cui la sua squadra non ha viaggiato a Torino per disputare la sfida contro i bianconeri di Andrea Pirlo.
A Roma, si aspetta adesso la decisione del collegio giudicante, i primi due verdetti hanno dato ragione alla Juventus del presidente Andrea Agnelli.
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De Laurentiis ottimista: “Perché sarei dovuto essere l’untore della Juventus?”
Parole forti del presidente del Napoli Aurelio De Laurentis che braccato dai giornalisti presenti al Coni non si è nascosto e ha spiegato i motivi per i quali gli azzurri non hanno preso l’aereo per raggiungere Torino lo scorso 4 ottobre.
Queste le parole del massimo dirigente partenopeo: “Si è trattata di un’udienza positiva, con un parterre composto da persone preparate. Un contesto molto più semplice in cui svolgere il proprio lavoro pure per gli avvocati che in precedenza sono dovuti intervenire in videoconferenza”.
De Laurentiis si è mostrato ottimista: “Mi aspetto una decisione equa, mi batterò sempre per la giustizia in questo Paese. Mi chiedo perché avrei dovuto disattendere due ordinanze dell’Asl. Ho avuto il Covid per 40 giorni, mi ha costretto a letto e ho avuto il tempo per informarmi. I tempi di incubazione del virus vanno dai 5 agli 8 giorni. Nel Napoli c’erano 3 casi, due calciatori e un componente dello staff. Se avessi mandato il Napoli a Torino avrei rischiato di creare una situazione imbarazzante. Non dimentichiamoci il caso Genoa, in cui i positivi sono passati da 13 a 22 in pochi giorni. Perché sarei dovuto diventare l’untore della Juventus?”.
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L’arringa di De Laurentiis è proseguita senza perplessità: “Ci siamo ritrovati a un certo punto con la Campania fuori controllo, una situazione totalmente inaspettata ma che mi ha posto davanti a degli interrogativi importanti. Avrei rischiato sia sotto il punto di vista legale sia sotto quello sociale. Immaginiamoci cosa sarebbe successo a Napoli se avessi mandato la squadra a disputare la partita. Ognuno si sarebbe sentito libero di muoversi in giro per l’Italia senza restrizioni. Il Napoli sarebbe potuto presentarsi all’Allianz Stadium senza problemi entro le 21.30, avevamo piena disponibilità da parte di Alitalia. La nostra è stata una scelta responsabile”.