Focus tattico su Aleksey Miranchuk dopo i suoi primi tre mesi di Atalanta. Tante le difficoltà per il 25enne talento russo
Aveva altre aspettative per il suo primo anno in Italia il talento russo Aleksey Miranchuk, anni 25, stellina prelevata dalla Lokomotiv Mosca, il calciatore scelto dall’Atalanta per rinforzare il pacchetto degli attaccanti. Ma Miranchuk per Gasperini non è un attaccante: lo ha fatto capire l’allenatore prima della gara contro la Roma chiarendo il motivo del suo scarso impiego. “Ama giocare la palla, è un calciatore da ultimo passaggio” ha detto l’allenatore dell’Atalanta alla vigilia dell’ennesima partita vissuta dal russo quasi per intero dalla panchina. Contro i giallorossi, come capita spesso, Miranchuk è entrato solo negli ultimi dieci minuti. Pochi per dimostrare il suo valore. Eppure altre volte, pur giocando poco, aveva saputo incidere.
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Miranchuk è un cecchino infallibile. Ha segnato due gol con due tiri in porta. Uno in Champions League contro il Midtjylland e uno in campionato contro l’Inter. Due belle reti, due tiri da fuori area col suo mancino. Chissà quanti avrebbe potuto realizzarne se avesse avuto la continuità concessa ad altri. Gasperini lo vede poco per due motivi: l’iniziale infortunio e le caratteristiche tecniche. Miranchuk, mai titolare in questa stagione, ha giocato una partita intera: 65′ in Serie A in 4 presenze e 15′ in Champions con 2 gettoni. Quando poteva avere spazio, l’ha fermato anche il Covid.
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Il suo giudizio è rimandato, ma qualcosa s’è già intravisto. Miranchuk ha grande tecnica, palla al piede è elegante, i suoi passaggi sono precisi. Il russo ama illuminare la manovra, gioca soprattutto palla al piede, deve imparare ad adeguarsi al tatticismo italiano. Eppure con l’Inter ha segnato procurandosi lo spazio al limite, tra le linee. Ha fatto moltissimo in pochissimo. Evidente ci sia del talento da allenare. Ma Gasperini, nel suo ruolo, preferisce Ilicic e ora Malinovskyi. L’ex Lokomotiv continua a essere una riserva. Entra nei finali: 6′ con lo Spezia, 19′ con la Juve, 9′ con la Roma. Poco per brillare. Un peccato per i suoi sostenitori. Vedremo senza Gomez quanto spazio sapàr procurarsi.
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