Luca Antonini ci racconta il metodo Ibrahimovic, la sua leadership nei confronti dello spogliatoio e da ex rossonero parla del Milan e delle sue ambizioni per lo scudetto.
Il Milan è la capolista del campionato, in serie A vanta una striscia d’imbattibilità di otto mesi e mezzo, l’ultima sconfitta risale all’8 marzo scorso, la domenica prima del lockdown, quando il dramma del Covid-19 stava irrompendo in Italia. Il Genoa riuscì ad espugnare San Siro svuotato dal pubblico, il Milan poi non ha perso più, stabilendo un record nei cinque principali campionati europei. La tifoseria rossonera sogna lo scudetto che manca da dieci anni. Era il Milan di Allegri e in campo c’era anche Luca Antonini, l’abbiamo intervistato in esclusiva ai microfoni di SerieANews.com sul cammino della squadra di Pioli e sul fattore Ibra in campo e nello spogliatoio.
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Domanda secca: il Milan può vincere lo scudetto?
“Mettendo da parte la scaramanzia, il Milan sta dimostrando di essere competitivo per puntare allo scudetto, fa parte delle squadre che possono aspirare al titolo. Sono imbattuti da otto mesi e mezzo, in ogni partita dimostrano la propria forza anche quando non riescono a vincere com’è accaduto contro il Parma”
Da operatore di mercato credi che il titolo passa anche per la campagna trasferimenti di gennaio? Di cosa ha bisogno il Milan?
“La priorità è un difensore centrale, gli infortuni di Gabbia e Kjaer hanno dimostrato che c’è bisogno d’intervenire. Kalulu è entrato molto bene, è stato protagonista di un’ottima prestazione ma, nella lotta per l’alta classifica, visto che il Milan può andare avanti anche in Europa League, penso che sarebbe utile avere un profilo più pronto”
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Antonini: “Serve un difensore centrale, Kabak e Simakan i profili giusti”
Hai in mente qualche nome per la difesa rossonera?
“Credo che il profilo giusto sia quello di cui si parla da tempo: un giocatore forte, pronto ma anche futuribile, con la prospettiva di crescere al Milan. I nomi che girano, quelli di Kabak dello Schalke 04 e Simakan dello Strasburgo, entrambi classe 2000, sono quelli più quotati nelle scelte della dirigenza rossonera”
In generale che mercato t’aspetti a gennaio, in un periodo storico di grande crisi a causa della pandemia?
“Il mercato di gennaio è sempre di riparazione, quindi è già difficile di solito che ci siano grandi investimenti, sarà ancora più povero ma credo che possano fare la differenza le idee. Penso che vedremo tanta creatività nella ricerca delle soluzioni, ci saranno degli scambi”
Antonini sulla leadership di Ibra: “Uno spettacolo anche fuori dal campo”
Avrai seguito su Sky Sport l’intervista di Ambrosini ad Ibrahimovic, che impressione ti ha fatto il racconto sul vissuto dello spogliatoio ai tempi del tuo Milan?
“Ibra è uno spettacolo anche fuori dal campo per la carica che trasmette, è il motore della squadra, si vede anche in queste gare in cui non sta giocando, per la presenza a bordocampo e gli stimoli che trasmette ai compagni. Credo che al Milan in campo manchi tanto, m’auguro che torni il prima possibile perché fa la differenza, può far pendere la bilancia dal lato della squadra di Pioli nella lotta scudetto”
Gattuso ha rivelato che tu ed Ignazio Abate soffrivate più di tutti il peso di Ibrahimovic. Qual è il tuo ricordo?
“Eravamo sicuramente i più “martellati” da lui, ci spronava a volte anche insultandoci, in quel momento potevamo rimanerci male ma poi nel corso del tempo abbiamo capito che era il suo modo di spronarci. Credeva in noi, ci voleva bene, perciò s’arrabbiava, quindi, i suoi rimproveri erano ben accetti. Se non ci avesse considerato importanti, ci avrebbe ignorato, era anche una testimonianza della considerazione e dell’affetto nei nostri confronti”
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Dopo otto mesi di calcio condizionato dal Covid-19, qual è il tuo bilancio?
“È triste giocare senza pubblico, anche per noi operatori di mercato non è bello non poter seguire le partite dal vivo. Si gioca ogni tre giorni ed è evidente lo stress delle squadre che fanno le coppe ma bisogna andare avanti così per lasciare il tempo all’Europeo. Mi auguro che tutto ciò finisca il prima possibile, mi manca tanto vedere il calcio negli stadi e tutti saremo ancora più felici quando potremo tornare tutti sugli spalti”