Ibra sul suo presente e sul suo futuro al Milan: “Sfida diversa da quando sono arrivato la prima volta. Gioco finché me la sento”
Zlatan Ibrahimovic si concede alla BBC, in un’intervista che non conosce punti scoperti. Non si può che partire dall’anagrafe, dai 39 anni, ma lo svedere ha subito le idee chiare: “Continuerò finché potrò continuare a fare quello che sto facendo ora. Devo solo mantenere una buona condizione fisica, poi il resto verrà da se”.
Sul tema, Ibra prosegue: Ho tanta esperienza, il gol non è mai stato un problema, continuo ad andare avanti. Non sono lo stesso giocatore che ero cinque anni fa e non sono lo stesso giocatore che ero dieci anni fa, tutti quanti cambiamo dal punto di vista fisico. Sono onesto nel dire che non corro come correvo prima, ora lo faccio in modo più intelligente”
Poi, Ibra parla anche del Milan, miscelando passato, presente e futuro: “Primo posto? Siamo in una forma incredibile, stiamo facendo davvero bene. Ma non abbiamo ancora vinto nulla, va tenuto bene a mente. La prima volta che sono arrivato qui sono entrato in un club che lottava per vincere lo scudetto. Quando sono tornato è stato per riportare il Milan dove appartiene, al top. È una sfida diversa, una sfida che mi piace, perché quando gli altri dicono che è troppo difficile, che è quasi impossibile, ecco che io entro in gioco. Questo mi fa sentire vivo“.
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Il miracolo di dio Zlatan
“Il motivo per cui dico che la Serie A è il campionato più difficile per un attaccante è che è davvero molto tecnico, e in Italia – spiega Ibra alla BBC – la filosofia è quella di non subire gol piuttosto che farne uno in più”
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“Mi sento – chiosa lo svedese – come se qui avessi vissuto diverse generazioni. Ho giocato contro Paolo Maldini e ora suo figlio Daniel è un mio compagno di squadra. Magari potrò giocare anche con il figlio di Daniel, sarebbe un miracolo“.