Il Milan non ha mai perso in questa stagione senza Ibrahimovic: la crescita dei rossoneri prosegue pure senza il gigante di Malmo
Il Milan non è affetto dalla dipendenza di Ibra. Gli esami “clinici” ai quali si è sottoposta la squadra di Stefano Pioli in questa stagione lo hanno certificato. I rossoneri non hanno perso in nessuna delle partite in cui ha dovuto rinunciare al suo titano. Se tre indizi fanno una prova, figuriamoci cosa ne significano sette. Il lavoro intrapreso da Paolo Maldini e Ivan Gazidis viaggia sulla buona strada.
Con il Celtic, lo svedese, in tribuna, ha scosso una e più volte la testa quando gli scozzesi si sono portati sul doppio vantaggio. Il Milan tuttavia ha mostrato una reazione importante, ribaltando il match.
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Milan, Ibrahimovic non è indispensabile: quante alternative in attacco per Pioli…
A Pioli non mancano le alternative per sopperire all’assenza dello svedese. Davanti, Rebic (1993) è destinato a tornare sui livelli della scorsa stagione mentre Hauge in poco tempo ha già dato risposte concrete: finora ha firmato 3 gol e il processo d’adattamento a un livello superiore procede spedito. I cinque milioni pagati per lui in estate sono destinati a diventare un grandissimo affare per il Diavolo.
Pioli sta poi assistendo alla crescita di altri due classe 1999, Saelemaekers e Leao. Insomma, questo Milan promette tanto pure in prospettiva (a questi già citati per il momento può aggiungere pure Brahim Diaz).
E le alternative non mancano neppure a centrocampo. Calhanoglu (1994), malgrado qualche passaggio a vuoto, è ormai una garanzia: ieri ha avviato la rimonta su calcio di punizione. Kessie, Bennacer e Tonali sono nati dal 1996 in poi pertanto hanno diversi anni davanti.
La difesa è il reparto in cui Maldini deve ancora lavorare, non a caso il direttore tecnico pare stia guardando proprio in quella direzione per il calciomercato di gennaio. In Spagna, si è parlato di uno scambio tra Castillejo e Diakhaby (1996) con il Valencia. Il Milan ha nel mirino pure Simakan (2000) e Kabak (2000).
I segnali raccolti da Pioli indicano che i rossoneri possono progettare il futuro anche senza Zlatan Ibrahimovic. Qualcosa che sembrava impossibile pochi mesi fa ma che adesso sta diventando realtà. Al gigante di Malmo però i rossoneri dovranno riconoscere il merito di aver trasformato la mentalità del gruppo.
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