Una foto sta facendo il giro del web: tre calciatori del Genoa, mentre la loro squadra perde col Parma, sorridono guardando il cellulare
Difficile si stessero informando sulla politica o sulla situazione legata al Covid, c’è una smorfia che ricorda vagamente un sorriso a tradirli. Forse, semplicemente, si stavano svagando, come si fa a scuola con il cellulare nascosto dentro al portapenne. Per loro sfortuna, dato che siamo nel 2020 e ognuno sa tutto di tutti, una telecamera li ha ripresi, una foto ha fatto il giro del web, la macchina delle critiche si è già messa in modo ed è possibile che loro, a questo punto, siano anche già stati costretti a delle scuse diplomatiche.
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Il Genoa perde e loro se la ridono
I protagonisti in questione sono tre calciatori del Genoa, Claudiu Micovschi, Darian Males e Joel Asoro, che ieri, al Ferraris, durante la partita col Parma, nei minuti finali e con la propria squadra che stava perdendo, erano intenti a rovistare nella home dei propri cellulari alla ricerca di non si sa bene cosa, forse sui social in attesa di un cuore o comunque altrove, non connessi sulle sorti della propria squadra.
Il #Genoa perde in casa col #Parma e loro, tre calciatori della squadra di Maran, se la ridono guardando il proprio cellulare. Una foto che ha suscitato tante polemiche.
Cosa ne pensate? ⚽️⚽️ pic.twitter.com/NRJvOfPdjQ— serieAnews.com (@serieAnews_com) December 1, 2020
Uno scatto dice poco, magari sarà stato solo un istante, ma chi era presente e ha vissuto quei momenti va oltre e racconta di un atteggiamento reiterato da parte dei tre giovani calciatori, con la testa sullo smartphone ben più tempo rispetto a quanto un fotogramma possa raccontare.
Il calcio e la vita stanno cambiando in negativo
La morale dei calciatori ricchi e viziati è già stata utilizzata per commentare un episodio che sta facendo discutere e pone l’accento su altri problemi collaterali, come la tecnologia che invade la privacy di uno spogliatoio – ricordate Mourinho, recentemente, dopo una vittoria del Tottenham? – e i cellulari che ormai fanno parte anche troppo della vita delle persone, senza più distinzione tra lavoro e svago.
A questo punto, ripensandoci, avevano ragione (anche) Gattuso e De Rossi, figli di un altro calcio, quando parlavano dei nuovi giovani, criticati per i propri atteggiamenti, per una presunzione mai del tutto giustificata, per un rispetto che ormai manca verso le vecchie generazioni. Dato che ora, con un clic, si può avere tutto e subito, i calciatori di oggi hanno pensato bene di poter fare a meno dei valori. Grave errore.
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