La risposta alla domanda ricorrente dei tifosi della Juventus dopo il pareggio contro il Benevento: perché Ronaldo non è stato convocato?
Possibile che CR7 non fosse neppure in panchina? Perché la Juventus ha rinunciato a lui in una partita che doveva vincere a tutti i costi? Era convinta di farcela anche senza il portoghese? Queste alcune domande frequenti dei tifosi della Juventus, delusi e amareggiati dopo il pareggio di sabato contro il Benevento, il terzo “ics” in campionato senza CR7 in campo, il quarto considerando anche il pari dell’Olimpico con la Lazio quando Ronaldo era uscito sul punteggio di uno a zero.
LEGGI ANCHE >>> Juve, Pirlo ha individuato il problema: si chiama Cristiano Ronaldo
Perché Ronaldo non c’era a Benevento
La motivazione l’ha data Pirlo, ma è stata vaga, tutt’altro che specifica. L’allenatore della Juventus, sottolineando l’età di Ronaldo, anni 35, ha spiegato che, non potendo giocarle tutte, qualcuna il portoghese sarà costretto a saltarla. Nessun problema fisico ma solo un modo per preservarne la forza e averlo al top in tutte le partite, soprattutto ora che si gioca ogni tre giorni. I tifosi della Juventus non si sono accontentati di questa motivazione, così il quotidiano Tuttosport ha aggiunto, Ronaldo è rimasto fuori “sulla base dei parametri fisiometrici e degli impegni futuri”.
Interessante lo spunto del quotidiano, secondo cui l’assenza di Ronaldo è arrivata al termine di una decisione computerizzata alla quale “Pirlo si è adeguato”. Poter godere dei gol e del dominio di CR7 vuol dire anche questo: accettare qualche stop. Decisioni che un allenatore, di comune accordo col calciatore, non può non prendere. Per il bene del calciatore e dunque della squadra. Anche per questo motivo, spiega il quotidiano, Ronaldo fa così bene da quindici anni. Sa gestire il suo corpo e gli allenatori lo ascoltano, non potendo rinunciare a lui. Fattore CR7.
Tutte le news sulla SERIE A e non solo: CLICCA QUI!
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:
Ibrahimovic, Lukaku, Ronaldo: l’assenza dei big ‘vale’ lo Scudetto
Serie A, chi sono le tre grandi delusioni dopo nove giornate