Dopo la partita Napoli-Roma, l’allenatore degli azzurri ha parlato dell’Inter, frasi che, forse, non piaceranno a Conte
Gattuso anticipa Natale e infiocchetta un bel pacco destinato ad Antonio Conte: “Per lo scudetto, l’Inter è la squadra da battere”. Dall’altra parte del pensiero, l’allenatore nerazzurro avrà aperto il regalo curioso, s’è ritrovato un peso enorme da dover sopportare, presto ricambierà il favore, magari respingendo gli elogi e candidando il Napoli alla vittoria del titolo. Schermaglie e diplomazie da allenatori.
C’era strategia nelle parole di Gattuso? Forse no. Sicuramente no. Anche se la classifica recita: Milan primo a 23, Inter secondo a 18. Già cinque punti di distanza dal podio per l’Inter. Non sono tanti, ma hanno un significato. Spiegano che le difficoltà ci sono state e l’Inter ha già perso terreno. Ovviamente, c’è tutto il tempo per recuperare.
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Il pensiero di Gattuso dopo Napoli-Roma
Al triplice fischio della sfida del San Paolo, la domanda era molto semplice. Chi è la favorita per lo scudetto, caro Rino? Risposta secca: “La squadra da battere è l’Inter. Per me è fortissima, abbina qualità e forza fisica. La Juventus è quella abituata a vincere perché ha una grande mentalità. Queste due arriveranno sicuramente in alto”.
Inter in cima, dunque, poi la Juventus e tutte le altre, rientra nel giro anche il Napoli, ovvio, che s’è ripreso con la Roma e ha un organico importante per puntare almeno al quarto posto. Gattuso, intanto, si scrolla di dosso eventuali pressioni, ci aveva pensato già la squadra con qualche sconfitta di troppo, ha partecipato anche lui alla pulizia delle candidate al titolo chiarendo – come ha fatto anche Insigne – che la sua squadra, pur non ponendosi limiti, punta alla Champions, è stata costruita per quel reale obiettivo.
L’Inter di Conte è davvero da scudetto?
Una cosa è certa: per com’era stata costruita e pensata, l’Inter non può sottrarsi alle sue responsabilità. Sa bene che, per organico e tradizione, è tra le candidate principali al titolo. Soprattutto ora che la Juve balbetta. Certo non ha la solidità del Milan, ma nel lungo periodo potrebbe avere anche più chance data la profondità della rosa e il fattore Conte in panchina, surplus motivato dal lauto ingaggio, circa 10 milioni a stagione, che in qualche modo andrà giustificato.
Cinque punti di distanza sono tanti, le polemiche interne hanno acuito le difficoltà, ma anche al buio la squadra ha saputo rialzarsi, col Sassuolo ha rivisto la luce e potrebbe, ad un certo punto, quando si sarà ritrovata, spiccare il volo. Così, verrebbe a tutti da dire: Gattuso aveva ragione.
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