L’avventura di Christian Eriksen all’Inter sembra ormai giunta ai titoli di coda, lo dimostrano i suoi numeri nel mese di novembre
Nove minuti per dirsi addio, il tempo che Christian Eriksen ha trascorso in campo. L’avesse saputo, avrebbe cambiato i suoi piani, avrebbe potuto approfittarne per fare altro, consapevole che la sua avventura all’Inter si è ormai già conclusa. I numeri di novembre sono indicativi, spiegano tutto, non fanno altro che confermare precedenti impressioni: il danese, alla riapertura del mercato, lascerà l’Inter, saluterà un anno dopo, al termine di un’avventura mai realmente cominciata.
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La sosta per le Nazionali ha ridotto le partite del mese in corso, eppure ce ne sono state quattro, due di campionato e due di Champions League, in attesa delle prossime due, per lasciare il segno. Ma Conte aveva altre idee: ha sempre lasciato Eriksen in panchina – l’ultima da titolare il 31 ottobre col Parma – e lo ha fatto entrare due volte nel finale, come si fa coi giovani, regalando loro la gioia del debutto. Quattro minuti col Real Madrid, cinque col Sassuolo, entrambe le volte in partite dall’esito ormai scontato, come per accontentarlo, ritenendolo ‘inadatto’ nel momento clou dell’incontro. Non il massimo del trattamento per un calciatore simile.
Eriksen era arrivato con una presentazione social da campione assoluto, d’altronde aveva lasciato il Tottenham e la Premier League portando con sé numeri eccezionali, una serie infinita di gol e assist e di giocate di altissima classe che avrebbe dovuto ripetere senza troppe difficoltà all’Inter. Qualcosa non ha funzionato, le difficoltà di Eriksen sono riconducibili a un rapporto mai esistito con Conte e a caratteristiche fisiche, oltre che tecniche, magari distanti dalla Serie A.
Il danese ha pagato problematiche interne, senza la fiducia del suo allenatore si è accorto ben presto di avere poche opportunità per conquistare la sua stima e così, involontariamente, ha perso stimoli, certo non il massimo per un professionista, ma un limite che giustifica l’uomo. Ora, col mercato che si sta per riaprire, l’addio sembra ormai scontato. L’Arsenal è tra le principali pretendenti per il suo acquisto. Qualcuno, all’Inter, lo rimpiangerà. Non sarà Conte.
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