Napoli e Buenos Aires sono unite nonostante la distanza e l’affinità culturale più grande tra due città così lontane a livello di chilometri è stato proprio Diego Armando Maradona.
Nel giorno della sua scomparsa, il Napoli e il Boca Juniors sono i club epicentro del dolore che come una forte scossa di terremoto ha destabilizzato i cuori di tutto il mondo del calcio.
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha avviato la pratica per dedicare lo stadio al Pibe de Oro, le bandiere al Municipio sono a mezz’asta e al San Paolo sono state accese le luci tutta la notte.
LEGGI ANCHE >>> Il San Paolo diventerà “stadio Maradona”: la storia del suo nome
Dalla partita rinviata al gioco di luci, il lutto in casa Boca
Il Boca Juniors stanotte avrebbe dovuto giocare contro l’Internacional di Porto Alegre, la partita è stata rinviata a giovedì prossimo, il lutto era troppo pesante per pensare a scendere in campo.
La Bombonera è il primo luogo sacro del percorso calcistico di Maradona, la casa in cui l’ha conosciuto il mondo intero al punto da trasferirsi al Barcellona, il primo club a portarlo in Europa.
#DiegoEterno pic.twitter.com/RwuscqcOSK
— Boca Juniors (@BocaJrsOficial) November 26, 2020
In questo video pubblicato dal Boca c’è il rispetto eterno per la leggenda Maradona, la Bombonera ha spento tutte le luci, accendendo solo quelle del box della famiglia di Diego ad illuminare lo stadio.
A Buenos Aires è stata allestita anche la camera ardente alla Casa Rosada, palazzo presidenziale dove il popolo argentino si sta recando per l’ultimo saluto al “barrilete cosmico” che ha regalato tante magie alla sua nazione.
LEGGI ANCHE >>> L’ultima volta che il San Paolo ha abbracciato Maradona
(Getty Images)
Il saluto di Napoli e le parole di De Laurentiis: “Ero in contatto con lui per una serie tv”
Napoli alla notizia della morte di Maradona è scesa in piazza, le ristrettezze della zona rossa hanno impedito di costruire grandissimi e partecipati momenti di commozione ma la città non ha rinunciato a ricordare Diego, l’eroe dei sette anni di successi.
Sono due i luoghi iconici scelti dai napoletani: l’esterno della curva B dello stadio San Paolo, in cui anche oggi alle 16:30 sarà ricordato Maradona, e il murales in suo onore ai Quartieri Spagnoli, precisamente a via Emanuele De Deo, una strada in cui anche Mertens ha “strappato” un’immagine: il suo volto con la dicitura Ciruzzo Mertens.
Il presidente De Laurentiis ha ricordato Maradona con un intervento a Rete 4: “Siamo tutti frastornati da questa notizia. Maradona ha sempre rappresentato genio e sregolatezza come il popolo napoletano. Rosi aveva raccontato le mani sulla città, abbiamo avuto il colera, poi il terremoto, quando è arrivato Maradona il popolo napoletano aveva bisogno di credere in qualcosa. Nel 1860 Napoli è stata depredata ed è caduta sempre più in basso. Con la creazione della nuova società il Napoli è tornato in Europa con grandi campioni ma Maradona è Maradona. Sono 10 mesi che sto lavorando ad una serie televisiva su quegli anni, ci sentivamo in continuazione, non ci siamo potuti vedere per il lockdown. La nostra serie farà scalpore”
Tutte le news sulla SERIE A e non solo: CLICCA QUI!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE:
Il lato personale di Maradona: la famiglia, gli amori e le passioni
Maradona, l’ultimo spettacolo nella sua Napoli: la festa al San Carlo