La sconfitta contro il Real Madrid mette il club ad un passo dall’eliminazione dalla Champions. L’Inter pensi all’esonero di Conte per salvare il progetto Suning
L’Inter deve pensare all’esonero di Antonio Conte. E deve pensarci adesso: può costare tanto mandar via un tecnico da un milione di euro al mese, ma se non si traggono ora le conseguenze, il progetto Suning potrebbe risentirne in modo pesantissimo anche nei prossimi anni. Non solo perché ha voluto giocatori costosissimi e, finora, tutt’altro che imprescindibili (Vidal, Young, Sanchez). Non solo perché ha messo in discussione dirigenti (Ausilio su tutti) e la filosofia stessa voluta dagli Zhang. L’Inter deve pensare all’esonero di Conte soprattutto perché il furioso salentino è un tecnico fuori dal tempo, con un modo di fare calcio non più adatto per chi guarda al futuro.
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Il paradigma di Eriksen e l’incapacità di guardare avanti
Antonio Conte sostiene di praticare un calcio offensivo, che la sua squadra gioca per far un gol più degli avversari, non per prenderne uno in meno. Ha ragione. Il suo, però, è un calcio disordinato, vecchio, con uno schema da Inghilterra anni ’70: palla a Lukaku e s’abbracciamo. La rimonta col Torino è arrivata dalle sgomitate in area, quando il belga dice: “Non siamo una grande squadra” post vittoria col piccolo Toro, vuol intendere portare in luce questo concetto qui.
Conte sta perdendo l’evoluzione del calcio che cambia: nel pressing, nell’impostazione, nella crescita individuale, nella creazione e nello sfruttamento degli spazi. L’ex tecnico della Nazionale ha preteso che gli venisse costruita una squadra ad uso e consumo domestico, non ha avuto la capacità di creare, lavorando di concerto con i suoi dirigenti, un’Inter che avesse un vero respiro europeo. Ecco perché l’esclusione di Eriksen resta un paradigma di come Conte abbia un concept non adatto a chi vuol diventare grande, soprattutto in Europa.
Anche Mourinho ha fatto fare a Moratti alcuni acquisti costosi e che si son rivelati ben poco funzionali, ma aveva saputo dare da subito al club ed ai suoi giocatori una fisionomia diversa, europea. Ecco il motivo per cui una grande proprietà come quella dell’Inter non può che pensare all’esonero di Conte.
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