La sorpresa più bella della stagione è il Sassuolo di Roberto De Zerbi. La trasferta di Verona ha confermato che i neroverdi non soffrono di vertigini e hanno le qualità per continuare a stazionare nella parte alta della classifica. Quanto in alto lo dirà il tempo, intanto al Bentegodi Berardi e compagni hanno mandato un segnale di crescita.
Il Sassuolo alle sue qualità ha aggiunto anche il cinismo. Contro l’Hellas Verona non è stata la migliore partita della formazione di Roberto De Zerbi tuttavia alla fine i neroverdi sono riusciti a cogliere il successo mantenendo la propria porta inviolata. Ci sono riusciti con una buona dose di fortuna (l’Hellas ha colpito 3 legni) e un ottimo consigli).
Non solo fortuna però alla base del successo della squadra di De Zerbi perché il Sassuolo quando ha il pallone tra i piedi dimostra di saperci fare. E in questo momento ha un calciatore attraversato da una luce speciale, Domenico Berardi, capace di trasformare in oro ogni pallone che tocca. L’attaccante calabrese ha servito il pallone del vantaggio a Boga e poi si è messo in proprio per il 2-0.
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Sassuolo, De Zerbi architetto di una squadra che diverte
La squadra di De Zerbi ha assimilato da tempo lo spartito del suo allenatore, gioca bene, si diverte e fa divertire chi la osserva. La vetta della classifica accarezzata per qualche ora è il culmine di una stagione partita benissimo per i sassolesi, ai quali non mancano i calciatori di qualità, tanto da riuscire a rifornire pure la Nazionale di Mancini con 3 elementi, Berardi, Locatelli e Caputo.
Al Bentegodi, il Sassuolo ha ritrovato pure Jeremie Boga, autentico fattore di De Zerbi nel passato campionato. Il campionato del francese è partito in ritardo a causa del Covid ma adesso la sua condizione è migliorata e si candida a ripetere le prodezze che lo hanno portato sulla bocca di tutti qualche mese fa quando ha fatto ammattire le difese avversarie con i suoi spunti in velocità.
Il segreto principale del Sassuolo risiede però in panchina. Roberto De Zerbi sta proseguendo la sua gavetta in silenzio ma è destinato a guadagnarsi presto la panchina di una grande. Il tecnico bresciano propone un calcio europeo, fatto di attacchi posizionali e spazi. L’Italia, dopo il Chievo, ha trovato un altro angolo di periferia con cui sognare.
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