Kalidou Koulibaly è il giocatore più rappresentativo del Napoli, lo dicono i fatti. Il difensore senegalese è il più pagato in termini d’ingaggio, lo stipendio con i bonus sfiora i 7 milioni di euro e il Napoli per trattenerlo ha fatto dei sacrifici.
Nell’estate del 2018, dopo la stagione dei 91 punti, De Laurentiis ha rinunciato ai 104 milioni di euro proposti dal Manchester United e anche nell’ultima campagna acquisti l’ha trattenuto nonostante il pressing del City.
Koulibaly è uno dei migliori difensori del campionato ma sembra in calo quando s’alza il livello, lo dimostra il confronto con Ibrahimovic che gli è sfuggito due volte portando il Milan sul doppio vantaggio
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Kalidou non è più quello dei duelli con Mbappè
Il 2018 è stato l’anno di Koulibaly, prima con Maurizio Sarri in panchina, da leader di una squadra che ha sfiorato lo scudetto puntando soprattutto sull’organizzazione difensiva. Nell’ultima stagione di Benitez il Napoli aveva subito in serie A 54 gol, nell’annata dei 91 punti gli azzurri hanno incassato soltanto 29 reti, quasi la metà. In tre anni il Napoli ha ridotto quasi del 50% i gol incassati in un campionato che storicamente premia chi subisce meno.
Il 22 aprile 2018 è la data in cui Koulibaly a Napoli divenne un simbolo con il gol-vittoria contro la Juventus che fece esplodere di gioia la città. Va via Sarri ma l’esaltazione di Kalidou nell’anno magico non è finita. Ricordate i duelli con Liverpool e Psg, il modo in cui furono annullati Salah e Mbappè? Koulibaly aveva il fatto di salto di qualità riuscendo a dominare anche fuori dai codici della tenuta della linea trasmessi da Sarri.
Nei duelli il difensore senegalese non è più lo stesso, lo dimostrano i dati di Napoli-Milan: ha vinto solo 4 duelli su 14 (il 29%) e Ibrahimovic gli è sfuggito due volte in occasione delle reti rossonere. Non è la prima volta, l’8 agosto scorso con Messi finì allo stesso modo, la “Pulce” realizzò un gol straordinario, uno di quelli che appartengono al suo repertorio ma Koulibaly con un grosso errore individuale regalò un rigore al Barcellona.
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Domenica c’è la Roma, è pronta un’altra bestia nera
Giovedì il Napoli affronta il Rijeka, una gara sulla carta agevole considerando che la squadra croata registra anche delle difficoltà per i contagi, sabato ha ottenuto il rinvio della sfida contro l’Istra 1961. Gli azzurri, dopo la sconfitta contro il Milan, dovranno dare una risposta non solo in Europa League ma anche in campionato domenica sera contro la Roma che, come i rossoneri, arriva al San Paolo imbattuta in serie A e sulle ali dell’entusiasmo.
Fonseca ha recuperato anche Smalling reduce da un’intossicazione alimentare e Dzeko, finalmente negativo al Covid-19. Koulibaly ha sempre sofferto il centravanti bosniaco perchè come Ibra ha la capacità sia di sfuggire al riferimento che la forza fisica per reggere e gestire i duelli.
Il Napoli, infatti, è una delle vittime preferite di Dzeko che ha segnato 4 gol agli azzurri, tutti in trasferta al San Paolo. Prima di finire nel tunnel del Covid-19, Dzeko aveva espresso buoni numeri: 3 gol e 1 assist in 7 presenze tra campionato e Europa League. Kalidou, uomo avvisato mezzo salvato.
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