Senza Dzeko, ma con una sinfonia orchestrata da uno straordinario Mkhitaryan: che non è Totti, ma in Roma-Parma si è candidato come miglior 10 della Serie A
Basterebbe il primo tempo di Roma-Parma per certificare che Mkhitaryan non è Totti, ma che si candida davvero ad esser il miglior numero 10 del nostro campionato. Un carattere tosto, innamorato del suo paese e della sua cultura, uno che si espone, che non ha paura di dire quello che pensa. Uno che ha trovato, dopo qualche mese e con una condizione fisica che, finalmente, lo supporta quel feeling con l’allenatore che ama il talento, che ha subito attacchi da una piazza in costante fermento, che ha fatto diventare il suo low-profile, la sua eleganza soprattutto tattica come uno straordinario punto di forza.
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Questa foto, quella che precede questa seconda parte del commento a Roma-Parma non è casuale: Mkhitaryan ha l’espressione feroce, veemente. La stessa che i tifosi giallorossi ricordano stampata sui volti di Totti, di De Rossi, di tutti gli uomini che portavano la maglia giallorossa tatuata sulla pelle. Fonseca ha trovato l’equilibrio con il 3-4-2-1, oggi il Parma non ha mai, davvero, impensierito Mirante. Questo nonostante l’assenza di uno come Smalling, nonostante l’adattamento di Cristante al ruolo di centrale, nonostante gli infortuni siano una brutta costante, oltre a tutti i problemi causati dalle positività da Covid.
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La Roma è forte, verticale, veloce, con un fraseggio rapido che sposta palla e linee difensive avversarie: ed ha anche trovato un Borja Mayoral (in gol) che non è Dzeko, ma che ha la sua dimensione in questa rosa. Il risultato della gara con il Parma parla chiaro: un 3-0 che non ammette particolari repliche, con Mkhitaryan che che si è erto ad assoluto protagonista, con la capacità di inserirsi tra le maglie (non particolarmente compatte) della difesa parmense che mostra come si sia completato il percorso tattico desiderato da Fonseca.
Ora, la Roma è giusto che sogni in grande: dopo l’Europa League ci sarà il match del San Paolo con il Napoli, il primo test fondamentale per valutare le ambizioni giallorosse. Ma, Roma-Parma certifica che Mkhitaryan non è Totti, ma nonostante il 77 sulle spalle, è il 10 che una grande squadra ha bisogno per sognare.
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