Barcellona, Bayern e non solo: perchè la sosta fa crollare i giganti

Il Barcellona e il Manchester City all’undicesimo posto in questo freddo sabato di novembre ci ricordano che i turni post-sosta riservano spesso delle sorprese. In tutti e cinque i principali campionati europei i giganti hanno fatto fatica e il favore dei pronostici è già saltato.

Tutto è iniziato in Ligue 1 venerdì sera, quando il Monaco ha battuto 3-2 il Paris Saint Germain portandosi a quattro punti da Florenzi e compagni e il Lille oggi, battendo il Lorient, può avvicinarsi ancora di più, a -2 dalla squadra di Tuchel.

Il Psg è alla quinta sconfitta stagionale ma in campionato non perdeva da metà settembre quando doveva fronteggiare tante assenze importanti a causa del Covid 19.

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Il Barcellona e Guardiola hanno una cosa in comune

In settimana Pep Guardiola ha rinnovato il contratto con il Manchester City a 12,3 milioni di euro netti a stagione e a Barcellona temono che il suo ex maestro della panchina gli porti via in estate Lionel Messi.

Messi e Guardiola hanno già una cosa in comune: le difficoltà in classifica. Il Barcellona in Liga è decimo con undici punti, in compagnia di Valencia, Getafe e Osasuna, la vetta è distante nove punti e la Real Sociedad oggi può allungare ancora. I baschi, vincendo a Cadice, possono andare a +12 sui blaugrana sconfitti ieri sera dall’Atletico Madrid. Gli infortuni di Piquè e Sergi Roberto rappresentano ulteriori problemi per Koeman.

Il City è a quota 12, ad otto punti dal Tottenham che è andato in testa alla classifica proprio con il successo di Mourinho su Guardiola. È tornato lo Special One con la capacità di leggere le partite ed incidere, il secondo gol è di Lo Celso appena entrato, per l’argentino si tratta della prima gioia in Premier League.

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Bayern Monaco Werder Brema
(Getty Images)

Bayern, Atalanta e Real Madrid, il “pareggino” post-sosta è servito

Quando il Bayern Monaco non vince in Bundesliga, è sempre una notizia. Ieri il Werder Brema ha fermato all’Allianz Lewandowski e compagni sul risultato di 1-1, è servito un gol di Coman per evitare la sconfitta.

Perchè dopo la sosta il rischio d’incepparsi è così alto? La risposta l’ha data Gasperini: “Ho sempre pensato che la Nazionale facesse bene ai giocatori ma non è mai successo che ti arrivino il venerdì per giocare il sabato, è chiaro che si tratti di una grave difficoltà”

Le grandi squadre di solito hanno anche più giocatori in Nazionale rispetto alle realtà di fascia medio-piccola, ritrovarsi in pochi giorni, ripartire con intensità, mettere a posto la condizione psico-fisica di tanti giocatori non è mai stato facile ma quest’anno i problemi si sono moltiplicati.

Le partite in Nazionale sono diventate tre, si gioca di più con il rischio degli infortuni, poi c’è l’ansia del contagio da Covid-19 che per esempio ha condizionato molto il Cagliari senza Godin e Nandez. Viaggiare anche è diventato più complicato con i tempi più dilatati soprattutto per i voli con scalo e le grandi trasferte intercontinentali.

L’Inter avrà strappato un sorriso nel guardare il Real Madrid che ha tenuto a riposo Benzema e ha perso Sergio Ramos. I blancos non sono andati oltre il pareggio sul campo del Villarreal, colpisce la fragilità difensiva della formazione di Zidane. In 10 partite sono arrivati soltanto due clean-sheet, un problema che l’assenza di un leader come Sergio Ramos può solo esasperare. Tocca all’Inter approfittarne mercoledì sera.

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