Domani al Franchi il ritorno di Prandelli sulla panchina della Fiorentina. Affronterà il Benevento che non porta bene ai ‘grandi ritorni’
Per la strega del Benevento è sempre Halloween: dolcetto o scherzetto neppure lo fa, preferisce il secondo. Ci è cascato Rino Gattuso nel 2017. Tornò in rossonero da allenatore e ancora ricorda quella clamorosa partita. Sembrava vinta, la pareggiò perché al minuto 95 il portiere Brignoli decise di fare l’attaccante e gli riuscì anche bene: gol. Epilogo clamoroso che caratterizzò l’alba dell’ascesa in panchina di Ringhio, oggi condottiero del Napoli dopo aver guidato sapientemente il Milan ad un passo dalla Champions League.
Cesare Prandelli è avvisato: l’allenatore, domani, debutterà di nuovo sulla panchina della Fiorentina. Sembra apparecchiata la domenica perfetta. Ma a tavola ci sarà anche il Benevento. In porta Montipò e non più Brignoli. Prandelli si augura non sia mai costretto a oltrepassare la linea del centrocampo. Corsi e ricorsi, non si sa mai. Ironia a parte, c’è grande attesa per il Prandelli 2.0. L’allenatore di Orzinuovi ha lasciato un ricorso splendido a Firenze e anche Commisso si è lasciato travolgere dall’aspetto romantico della vicenda, richiamando un tecnico al quale la città è particolarmente legata.
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Prandelli e la Fiorentina: binomio perfetto
Prandelli ha allenato la Fiorentina dal 2005 al 2010, sono stati anni intensi grazie ai quali l’allenatore ha conquistato la Nazionale Italiana. Non arriveranno trofei ma grandi elogi: Prandelli vince la Panchina d’Oro, porta la Fiorentina in Champions, esce solo agli ottavi ma contro il Bayern Monaco e al termine di un arbitraggio molto discutibile. La sua squadra gioca bene, lo fa ovunque, storica una vittoria ad Anfield contro il Liverpool.
In quegli anni Firenze conosce calciatori di valore come Jovetic, Gilardino, Mutu, Montolivo. Ci si diverte e si sogna in grande. Poi le strade si dividono: ognuno per la propria. Ma da quel momento in poi, Prandelli si perde. Non è fortunata la sua avventura con l’Italia e neppure quelle successive coi club. Ora di nuovo la Fiorentina: forse l’ultima vera chance per rientrare.
Di nuovo l’Europa: l’ultima sfida di Cesare
Iachini non ha convinto Commisso, appena 8 i punti conquistati, gioco non brillante, prospettive poco rassicuranti. Per questo motivo il presidente della Fiorentina ha scelto di esonerarlo per chiamare al suo posto Prandelli. Che avrà a sua disposizione una stagione intera per ricostruire la squadra puntando all’Europa, traguardo alla portata per valore degli avversari e, soprattutto, per qualità della propria rosa. Prandelli punterà sulla qualità sulla trequarti e dovrà al più presto risolvere l’enigma attaccante.
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