L’Europeo alle porte non preoccupa l’Italia di Mancini. I valori emersi in Nations League fanno ben sperare. E il ct punta su una tripla B…
Quant’è bella l’Italia “B”? Una domanda che, per la prima volta dopo tre anni di via crucis avviata dopo la mancata partecipazione ai Mondiali, torna ad avere una risposta confortante in vista degli Europei. “B” in quanto Nazionale di scorta? Solo sulla carta, perché in realtà i rincalzi si portano in corsia di sorpasso e insidiano i numerosi titolari rimasti a casa tra infortuni e positività da Covid.
In tanti sono assenti nel trittico decisivo per le qualificazioni alla fase finale della Nations League, da Spinazzola a Immobile, passando per i “capitani” Chiellini e Bonucci, fino ad arrivare a elementi come Verratti, Zaniolo, Castrovilli, Sensi, Pellegrini e Chiesa. Una folta cerchia di eletti, papabili titolari, alimentata da altre defezioni. All’appello manca pure il ct Mancini, tanto per non farsi mancare nulla.
O per far mancare troppo, ma tanto la differenza non si vede neanche in panchina, perché Chicco Evani sarà anche come Clint Eastwood – una solo espressione facciale, buona per le tutte le stagioni – ma la squadra lo asseconda: tutti corrono come dei matti, dal primo all’ultimo degli azzurri. Dal primo all’ultimo dei minuti giocati contro la Bosnia, tanto per esporre lo scalpo più recente conquistato.
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E allora la letterina “B” sta per Belotti e Berardi, finalizzatori di serata. Ma l’impressione è che chiunque possa timbrare il cartellino quando trottolino Insigne dipinge calcio, Emerson Palmieri scorrazza sulla fascia come se avesse lo scooter e Barella sembra posseduto dal fantasma di Davids. C’è anche l’Italia “B” di Bernardeschi. Già, il tanto vituperato Bernardeschi, prigioniero di aspettative troppo alte alla corte della Signora bianconera ma libero come un fringuello quando indossa la maglia della Nazionale. Solo la traversa impedisce al ventiseienne scuola Fiorentina di completare la sinfonia delle tre “B”. Sarebbe stato troppo bello, nella notte in cui gli umili gregari azzurri si issano sui pedali e affiancano gli scalatori per contendergli l’arrivo al traguardo. C’è odore di sorpasso a pochi mesi dagli Europei. La riscossa inizia con la lettera “B”. E portare la croce nell’ultimo spezzone di via crucis non è poi così pesante per Roberto Mancini.
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