L’Italia di Mancini qualificata alla fase finale della Nations League. Testa inevitabilmente proiettata sull’Europeo: ecco il borsino dei papabili convocati
L’Italia di Roberto Mancini inizia a germogliare La primavera del calcio azzurro è testimoniata dalla Nations League, preambolo all’Europei. Il lavoro cominciato dal ct sulle macerie della mancata qualificazione al Mondiale 2018 è arrivato a buon punto. I primi spiragli positivi erano giunti nella scorsa stagione ma in questa prima parte del nuovo corso è arrivata la conferma: l’allenatore di Jesi sta procedendo sulla buona strada. Rispetto al passato, l’Italia ha idee chiare di gioco, propone un calcio piacevole e si diverte.
Gli ultimi due mesi hanno lanciato messaggi significativi anche in ottica Europei. Rispetto a quello di 4 anni fa, ultima grande competizione frequentata dagli Azzurri, la linea di continuità potrebbe essere rappresentata soltanto da 5 elementi: Sirigu, Bonucci, Chiellini, Immobile e Insigne. Sul difensore toscano della Juventus però esistono dubbi di natura fisica.
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Otto partite tra Nations League e amichevoli in tre mesi. Un tour de force causato dagli effetti della pandemia sanitaria che ha bloccato le nazionali per diverso tempo (prima di settembre, 10 mesi erano trascorsi da quando a novembre 2019 l’Italia di Mancini era scesa in campo per l’ultima volta).
Il ct da settembre ha convocato 50 calciatori, alcuni dei quali hanno forse faranno parte dei prossimi cicli. Sarebbero dovuti essere in realtà 53 gli uomini “chiamati alle armi” ma Ogbonna, Criscito e Castrovilli sono stati costretti a marcare visita. Dei 3 tuttavia l’unico che sembra nutrire speranze di tingersi d’azzurro è il centrocampista della Fiorentina, che aveva debuttato in Azzurro sui titoli di coda del 2019.
Dei “Magnifici 50”, Mancini ed Evani ne hanno impiegati 44: le presenze di Meret, Silvestri, Romagnoli, Caldara, Ferrari e Zaccagni si sono rivelate testimoniali. Anche in questo caso, però, è necessaria una distinzione. Romagnoli è pienamente inserito nel gruppo: ha giocato 4 partite nel 2019 ma ha dovuto rinunciare per un problema muscolare ai match di settembre e ottobre.
Malgrado il gran numero di convocati, le idee del commissario sono già abbastanza chiare. I dati emersi sono eloquenti in questa direzione. Della papabile lista dei 23, 8 appaiono i punti cardine.
La colonna vertebrale dell’Italia ha già una forma definita. Passa certamente per “Gigio” Donnarumma, indiscusso titolare della porta. In difesa, Bonucci è il baluardo sul quale Mancini punta ancora tanto.
Il calciatore della Juventus è stato costretto a saltare i 180’ con Polonia e Bosnia-Erzegovina. Nella prima circostanza – la gara più importante in ottica qualificazione alla fase finale della neonata competizione – è rimasto ugualmente in gruppo. Un segnale inconfondibile del suo peso specifico.
A centrocampo, il perno insostituibile appare adesso Nicolò Barella. Il centrocampista dell’Inter è stato l’unico calciatore di movimento sempre presente e titolare in queste partite ufficiali. Dalla trequarti in su, gli Azzurri sembrano essere stati presi per mano invece da Roberto Insigne e Andrea Belotti. Entrambi hanno giocato 4 volte dal primo minuto. L’attaccante del Toro ha avuto anche il merito di procurarsi il pesantissimo rigore che ha spianato la sfida di domenica contro i polacchi; il napoletano di ispirarlo contro la Bosnia. Non c’era Ciro Immobile, ma il laziale ha comunque un posto privilegiato nei pensieri del ct.
La lista per l’Europeo tra giocatori-chiave e altri di primo piano è più che altro una questione di countdown perché almeno in 16 hanno già un piede a Coverciano per preparare il riscatto dopo il nefasto 13 novembre 2017, giorno in cui l’Italia mancò la qualificazione al Mondiale con lo 0-0 di Milano con la Svezia.
Oltre agli inamovibili, esiste un secondo blocco sul quale Mancini è orientato a fare molto affidamento.
Uno degli esempi è Florenzi, rigenerato dall’avventura al Psg e – in assenza di Chiellini e Bonucci – capitano nelle due partite più recenti. Nel ruolo di terzino destro hanno trovato spazio anche Di Lorenzo, Lazzari e Calabria; il favorito per accompagnare il romano tuttavia è D’Ambrosio, che in caso di emergenza può ricoprire anche la posizione di centrale come fatto in amichevole con l’Estonia.
In forte rialzo le quotazioni di Acerbi, 5 volte presente tra settembre e novembre (un gettone lo ha raccolto in un “friendly match”).
Jorginho e Verratti sono i volti sicuri del centrocampo. Il pescarese ha saltato la convocazione di novembre a causa di un infortunio al bicipite femorale ma riveste un compito nevralgico nella mediana azzurra. Anche Lorenzo Pellegrini non dovrebbe mancare nell’elenco finale. Il romano garantisce duttilità, Mancini lo ha schierato pure come esterno d’attacco. Un problema muscolare ha frenato anche Chiesa (4 presenze), altro architrave.
Inoltre sono due gli elementi ai quali Mancini difficilmente potrebbe rinunciare nel caso in cui stessero bene. Si tratta di Chiellini e Zaniolo. Il difensore sarebbe il partner ideale di Bonucci giacché condividono la stessa squadra di club e si conoscono alla perfezione. Con l’età però sono cresciuti anche gli acciacchi del toscano, che a questo punto deve guardarsi alle spalle. Sul romanista pesa la sfortuna.
Un anno fa ha versato lacrime amare pensando a un Europeo che gli stava sfuggendo dalle mani. Il Covid gli ha dato una mano a non perdersi la manifestazione. Lui si è allenato tanto per tornare, giurando di ripresentarsi più forte di prima, ma ironia della sorte proprio in Nazionale, contro l’Olanda, ha accusato il secondo crac consecutivo. Il tempo questa volta è meno tiranno.
Vogliono iscrivere il loro nome nell’elenco pure Bastoni, Locatelli e Berardi. Quest’ultimo è il più lanciato. Ha siglato le prime 3 reti in Azzurro risultando di conseguenza anche il calciatore più prolifico della Nazionale nel 2020. Nel difensore dell’Inter, Mancini ha individuato il nuovo Chiellini. La sua ascesa prosegue senza soste anche con Conte. Nonostante l’età (è un classe 1999), gioca come un veterano e le chance di vederlo partecipare all’Europeo sono considerevoli.
Discorso analogo per Locatelli, che sotto la gestione De Zerbi sta maturando definitivamente lasciandosi alle spalle qualche piccolo passaggio a vuoto nel Milan.
Attenzione pure al percorso di Castrovilli. La sua corsa si è arrestata in campo ma il buon rendimento evidenziato con la Fiorentina gli consente di sperare nella chiamata.
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L’unico settore in cui sembrano ancora fluide le gerarchie è quello sinistra di difesa. Spinazzola e Emerson sono i favoriti per riempire la casella dei difensori. Il terzo incomodo è Biraghi, impiegato due volte di recente (una in amichevole). Di Lorenzo sogna il sorpasso dall’altro lato.
Per l’ultimo posto del centrocampo sperano in 4. Oltre a Castrovilli, da monitorare pure la crescita di Tonali, impegnato a convincere con continuità Pioli nel Milan, Sensi – incostante a causa di qualche infortunio muscolare di troppo – e Cristante, riserva nella Roma.
In attacco, potrebbe accendersi un duello serrato tra Bernardeschi, El Shaarawy, Orsolini e Kean.
Lo juventino dà i segnali migliori con la maglia dell’Italia mentre il “Faraone” – bis alla Moldavia a ottobre – è penalizzato dall’avventura in Cina, non a caso sta cercando di tornare. Nutrono speranze pure Orsolini, alla ricerca di una grande stagione nel Bologna per convincere il ct, e soprattutto Kean, come Florenzi rigenerato dalle luci parigine.
Lista papabili 23:
Portieri: Donnarumma, Sirigu, Cragno.
Difensori: Florenzi, D’Ambrosio, Bonucci, Acerbi, Chiellini, Bastoni, Spinazzola, Emerson.
Centrocampisti: Barella, Castrovilli, Jorginho, Verratti, Locatelli, Pellegrini.
Attaccanti: Zaniolo, Berardi, Insigne, Chiesa, Belotti, Immobile.
Tutti gli uomini di Mancini
Donnarumma (6 presenze da titolare)
Sirigu (2 presenze da titolare)
Cragno (1 presenza da subentrato)
Florenzi (5 presenze, 4 da titolare)
D’Ambrosio (3 da titolare, 1 in amichevole)
Di Lorenzo (3 presenze, 2 da subentrato)
Calabria (2 presenze da subentrato)
Lazzari (1 presenza da titolare)
Bonucci (4 presenze da titolare)
Mancini (1 presenza da titolare)
Acerbi (5 presenze da titolare)
Chiellini (2 presenze da titolare)
Bastoni (3 presenze da titolare)
Emerson (5 presenze, 4 da titolare)
Biraghi (2 presenze da titolare)
Spinazzola (2 presenze da titolare)
Luca Pellegrini (1 presenza da subentrato)
Sensi (2 presenze da titolare, 1 gol)
Cristante (2 presenze, 1 da titolare)
Tonali (1 presenza da titolare)
Barella (6 presenze da titolare, 1 gol)
Soriano (1 presenza da titolare)
Pessina (1 presenza da subentrato)
Bonaventura (1 presenza da titolare)
Lorenzo Pellegrini (2 presenze da titolare, 1 gol)
Jorginho (5 presenze da titolare, 1 gol)
Verratti (2 presenze da titolare)
Locatelli (6 presenze, 4 da titolare)
Gagliardini (1 presenza da titolare)
Chiesa (4 presenze, 3 da titolare)
Berardi (4 presenze, 2 da titolare, 3 gol)
Belotti (4 presenze da titolare, 1 gol)
Insigne (4 presenze da titolare)
El Shaarawy (3 presenze, 1 da titolare, 2 gol)
Grifo (2 presenze, 1 da titolare, 2 gol)
Bernardeschi (3 presenze, 2 da titolare, 1 gol)
Orsolini (1 presenza da subentrato)
Lasagna (3 presenze, 1 da titolare)
Zaniolo (2 presenze da subentrato)
Immobile (3 presenze, 2 da titolare)
Kean (5 presenze da subentrato)
Caputo (2 presenze, 1 da subentrato, 1 gol)
Okaka (1 presenza da subentrato)
Pellegri (1 presenza da subentrato)
Convocati che non sono scesi in campo: Silvestri, Caldara, Meret, Ferrari, Romagnoli, Zaccagni
Defezioni post convocazione: Castrovilli, Criscito e Ogbonna.
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