Fase difensiva, qualità, visione e lancio: Locatelli è diventato un calciatore completo. Con un interrogativo: Locatelli è già il nuovo Pirlo?
Locatelli meglio di Pirlo? Forse no, ma Manuel Locatelli è l’antropomorfizzazione dell’evoluzione del gioco del calcio: strutturato fisicamente con i suoi 185 centimetri, una capacità difensiva che necessita di un upgrade ma che non è certo scadente, duttilità nella copertura del campo, intensità nella stessa e quel destro con un drone incorporato che riesce a sezionare il campo per dettare lo spostamento del compagno e della palla con il giusto tempismo.
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Locatelli fa le cose per bene: i dati lo confermano
Quasi necessario mutuare un vecchio slogan pubblicitario per descrivere la bontà del lavoro di Manuel Locatelli. Si parla di lui come del nuovo Pirlo: per il momento, manca il tocco felpato da calcio piazzato, ed ovviamente non è questione da poco. Ma, dal punto di vista dei numeri (dati whoscored.com), nell’anno della consacrazione, Locatelli non ha nulla da invidiare al Maestro nel gioco attivo: primo per passaggi completati in Serie A con una media di 88.3 passaggi per gara, 7.5 di questi sono lunghi ed più del 50% raggiunge un compagno e crea profondità. Nella gara contro la Bosnia di ieri sono 103 i palloni giocati, due in più del regista della Nazionale, Jorginho. In media sono 107.6 i palloni taccati dal mediano del Sassuolo che ha, anche, arricchito questo score con due reti, quella contro il Crotone e la seconda al San Paolo con il Napoli. Quello che stupisce è anche la capacità dinamica di Locatelli: la sua heat map dimostra come copra, di fatto, ogni zona del campo, come quella definizione inglese di centrocampista box-to-box
Lo step in fase difensiva: da dove si parte, cosa manca
Il paragone con Andrea Pirlo è impattante soprattutto dal punto di vista della gestione della palla. Giusto completare l’analisi su Locatelli anche guardando a quelli che sono i numeri in fase difensiva: nella gara contro la Bosnia (dati whoscored.com), è stato il migliore per numero di contrasti completati, 6. Nessuno dei 22 in campo ha fatto meglio di lui: giocava, però, in un centrocampo a tre, con meno spazio da coprire (non a due come nel caso del Sassuolo) e con avversari abbastanza prevedibili nei movimenti. In Serie la, Locatelli vince il 54% dei contrasti e “solo” il 38% di quelli aerei. L’upgrade è possibile, la struttura fisica per migliorare risultati in fase di non possesso già, comunque, positivi ci sono tutti. Ed è quello step che renderebbe Manuel Locatelli insostituibile anche nella Nazionale dei prossimi anni.
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