MILAN LAZIO 1-0 LE PAROLE DEI TECNICI – Intervistato ai microfoni di Dazn, Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha parlato della vittoria contro la Lazio: “Giocare contro la Lazio serve per forza fare così. Velocità, tecnica e fisicità. Già una settimana fa avevamo dimostrato di essere in ripresa, oggi abbiamo vinta la battaglia in mezzo al campo e siamo stati bravi. Oggi la squadra ha fatto il suo dovere”. Sull’infortunio di Romagnoli: “Non è un infortunio muscolare, ha preso una vecchia alla coscia e ha chiesto il cambio perché non riusciva più a correre bene”.
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Milan-Lazio, Gattuso: “Prestazione gagliarda, complimenti alla squadra”
L’allenatore rossonero ha quindi proseguito sul secondo tempo della sua squadra: “I ragazzi devono lottare per la maglia, non per me. Gli allenatori passano, il club resta. Oggi eravamo in dovere di fare una prestazione gagliarda, dobbiamo fare i complimenti alla squadra che nonostante la giovane età sta dando tutto. I momenti negativi ci sono e passano, importante ritrovare la vittoria”. Sugli scontri subito dopo il triplice fischio finale: “Mi sono pure stirato per placare tutti (ride, ndr). Ero in panchina, ho visto che già c’erano delle parole che volano tra i nostri e quelli della Lazio. L’importante è che sia finita qua. Quando ero gicoatore mi gasavo in queste cose, oggi vedo le cose con una testa diversa e non ho più l’età. Se mi parte uno schiaffo rischio di prenderle perché sono tutti fisicati ed alti un metro e novanta”.
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Milan-Lazio, Gattuso: “Piatek non brillante? Dobbiamo essere noi più bravi a servirlo”
Gattuso ha infine detto la sua sul tentativo di pressione dei suoi uomini sugli avversari: “Ci stiamo provando, ci stiamo lavorando molto. Oggi Calhanoglu pressava sempre Leiva. Spesso abbiamo sbagliato i primi tempi del pressing beccando qualche imbucata. Dobbiamo ancora migliorare. Come noi studiamo gli avversari anche loro lo fanno, quindi è normale dover provare cose nuove. Cose diverse”. Su Piatek: “Ha fatto più di 30 partite tra campionato e Nazionale, ci sta che non sia brillantissimo. Dobbiamo essere più bravi noi a servirlo, non lo stiamo mettendo in condizione di farlo esprimere al massimo”.