ASSEMBLEA ECA – La Juventus è all’avanguardia, in tutto. Dal 2016, il suo presidente, Andrea Agnelli, sta delineando il futuro del calcio europeo post 2024 a braccetto col presidente dell’Uefa Aksander Ceferin. Una Champions ancora a 24 squadre, non Superlega, come sognerebbe il numero 1 della società torinese, nel nome delle società più ricche e blasonate d’Europa. Ma comunque una Champions valorizzata, che magari replichi più spesso i big match fra le squadre più forti e famose, che sia sempre più appetibile per appassionati, tv e investitori, seguendo la strada degli studi di settore varati da martedì a Nyon. Una Champions che avvalori la forza del Vecchio Continente e strizzi l’occhio al mercato asiatico. Ma che, pur con evidenti diversità di idee con la Fifa, non crei dissidi insanabili con l’apparato del calcio mondiale.
Assemblea ECA, Agnelli detta la linea
Oggi, la ventiduesima assemblea generale dell’Eca, l’associazione dei 232 società di calcio europee presieduta proprio da Andrea Agnelli, manda un segnale importante sia sulla strada delle coppe – non solo la Champions, ma anche l’Europa League e la coppa che nascerà nel 1921-1924 -, oltre al calendario internazionale Fifa. L’assemblea ha dato anche la misura delle qualità di equilibrismo del numero 1 juventino, diviso dal duplice ruolo di imprenditore e difensore dei diritti di tutti i club europei. Vediamoli nel dettaglio.
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Le parole di Agnelli
“Siamo sempre stati molto chiari con la Fifa. Al momento il format del Mondiale per club non ci soddisfa. Vorremmo delle modifiche, anche del calendario internazionale. Vogliamo che siano allineati tutti i tornei delle federazioni, perché è molto difficile così pianificare le stagioni”. Così Andrea Agnelli ha parlato da presidente dell’Eca, in conferenza stampa ad Amsterdam, dov’è riunito l’organismo che raggruppa i club europei. “Abbiamo lanciato ora il processo per sviluppare una visione per il futuro delle competizioni Uefa per club – ha aggiunto -. Questo è l’inizio di un viaggio che vedrà il coinvolgimento di tutte le parti interessate. I rischi imprenditoriali di qualsiasi decisione presa nel calcio professionistico ricadono solo sui club. Ad esempio tra Inghilterra e Germania c’è una differenza di 12 partite”. Non ci sarà, almeno per il momento, alcuna Superlega autonoma, “lavoriamo d’intesa con l’Uefa per i migliori risultati per tutti i club che sono i motori centrali del calcio”. Il presidente dell’Eca ha sottolineato che è “assai significativo come Eca e Uefa stiano lavorando insieme. È importante per il futuro del calcio. Dobbiamo coinvolgere più Federazioni e allargare la partecipazione alle competizioni Uefa ha aggiunto -. Servono più dettagli sul progetto della Fifa per il Mondiale per club. Si sa troppo poco. Partite di Champions nel week-end? Non è il momento di parlarne”.