CAGLIARI INTER 2-1 LE PAROLE DEI TECNICI – Intervistato ai microfoni di Sky Sport, Luciano Spalletti, tecnico dell’Inter, ha parlato della sconfitta contro il Cagliari: “Sono d’accordo, Inter brutta nel primo tempo. Cosa non mi è piaciuto? Nel primo tempo un po’ tutto: ritardavamo a prendere decisioni, la palla viaggiava male, c’era poca qualità e intuizione sul dove andava a cadere il pallone. Pochi duelli e poche palle riconquistate”. Sul numero elevato di gol subiti su calcio di punizione: “Mi spiego tutto ciò con la bravura degli avversari che hanno fatto bei gol, mai banali. Presi tutti sull’anticipo vietando ai difensori di anticipare. Abbiamo le stesse potenzialità in fase offensiva ma non sappiamo fare le stesse cose degli altri”.
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L’allenatore nerazzurro ha quindi proseguito su Ranocchia subentrato da attaccante: “Io posso tornare a ridire le stesse cose: se c’è un posto dove si può far vedere il bene dell’Inter è il campo. Poi analizzo la situazione, le cose oggettive che creano difficoltà. In base al risultato, all’atteggiamento del Cagliari nel finale, era inutile mettere un altro giocatore rapido ma serviva un uomo lì dentro. Una cosa che si è sempre fatta, potevamo sfruttare bene alcune situazioni. Chiaro che in questo caso qui si deve parlare di quel dettaglio se non si vuole vederlo funzionale al gioco di squadra”. Sui passi indietro della squadra: “Abbiamo quest’alternanza, poi nell’analisi del periodo del campionato si fanno partite o tempi di altissimo livello poi in altre si scende, sembra quasi si faccia fatica a mantenere la costanza del calcio che dobbiamo fare. Le complicazioni vengono a pesare dal punto di vista dell’entusiasmo e delle insidie, però è una cosa cui dobbiamo essere abituati. Se siamo vestiti così è per sopperire a queste difficoltà”.
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Spalletti ha infine detto la sua sui giocatori migliori da ritrovare: “Si prende sempre quello che fa più comodo per portare il discorso dove si vuole, ma già la settimana scorsa avevo detto che si aspettava che Icardi si rimettesse a posto. Anche lui come Keita potrà usare quello strumento del campo per fare il bene dell’Inter. Passa solo dal campo questo discorso. Poi vi chiedo: perché mettete la domanda su lui e Keita in modo differente? Entrambi sono infortunati, ora ha cinque giorni per finire le cure. Il fatto che lo poniate in maniera diversa è per dire che c’è qualcosa di anomalo nel suo comportamento, se no li mettereste sullo stesso piano”.
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