James Pallotta, presidente della Roma, è tornato sulla questione stadio: “Senza uno stadio di proprietà non possiamo pensare di diventare un top club tra i primi 10 in Europa, e non solo in termini di fatturato”. Dallo stadio futuro alla situazione all’interno della società giallorossa: “Gli ultimi mesi sono stati difficili, ma stiamo facendo progressi”. Sulla tifoseria e le voci sul suo addio: “Sono onesto, all’inizio facevano male e non lo accettavo. Ora non me ne frega niente, so che lavoriamo solo per il bene del club. Quando andrò via io, verrà criticato qualcun altro. Preferisco che i tifosi se la prendano con me, ma supportino i giocatori”.
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Roma, Pallotta: “Commessi alcuni errori ma ottenuti anche risultati nella mia presidenza”
Il numero uno del club capitolino ha quindi proseguito sulla sua presidenza: “Qualche risultato lo abbiamo ottenuto, altri no. Avevamo l’obiettivo di valorizzare l’immagine della Roma per costruire un marchio globale, so che abbiamo commesso degli errori ma in certi aspetti siamo andati anche meglio di quanto pensassimo. Da un punto di vista calcistico centrare quasi sempre l’accesso alla Champions, senza introiti dello stadio, ci ha reso un brand sostenibile”.
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Roma, Pallotta: “I ritardi nel progetto stadio mi hanno demoralizzato”
Pallotta infine ha detto la sua sempre sul nuovo impianto: “I ritardi nel progetto mi hanno demoralizzato molto, pensavo che a questo punto saremmo stati molto vicini all’apertura e tutto questo avrebbe portato maggiori introiti per competere con i maggiori club d’Europa. Nel merchandising e nel ticketing non abbiamo fatto bene in passato, ma ora la direzione è giusta. Abbiamo bisogno di aumentare le entrate, è fuori di dubbio”.