In esclusiva per Serieanews.com abbiamo l’intervistato Mirko Calemme, collega impegnato sulle pagine di calciomercato.it e corrispondente italiano per il noto quotidiano sportivo spagnolo “As“.
Il suo lavoro per il famoso giornale iberico lo ha portato a conoscere molto da vicino la realtà del calcio in Spagna e noi abbiamo approfittato di questo per chiedergli anche, ma non solamente, di vicende di casa Real e Atletico Madrid.
Immancabili le domande su Marcelo e Isco, le “grane” blanche di Solari, ma anche di Juventus-Atletico, di Napoli (che segue particolarmente da vicino) e del caso Icardi.
Ecco cosa ci ha risposto.
Iniziando a parlare di Napoli, si è appena conclusa una delle migliori storie d’amore del club. Secondo il tuo punto di vista, in questi 12 anni cosa ha dato Hamsik al Napoli e cosa il Napoli a Hamsik.
Sono cresciuti insieme, il Napoli è cresciuto di pari passo con la crescita tecnica di Hamsik che, va detto, era in azzurro sin dalla prima stagione del ritorno in A del club e in squadra ha avuto un impatto immediato. Ora fa strano vedere il Napoli senza il suo capitano, è vero che in passato ha avuto tentazioni da varie big italiane, non solo, ma specialmente italiane, però il dato di fatto è che è sempre rimasto e lo ha fatto per 12 anni battendo ogni record del club. L’importanza tecnica di Hamsik poi è stata fondamentale, con Sarri ha giocato titolare tutte le gare di Serie A, pur sostituito spesso a 20’ dalla fine per questione fisiche; e quest’anno con Ancelotti è partito dal 1’ in tutti i big match, vincendone molti. Il Napoli perde molto col suo addio in termini tecnici.
In estate Ancelotti convinse Marekiaro a rimanere. Ora, con il Napoli fuori dalla Champions e in ritardo in campionato dalla Juve, il giocatore ha deciso di andare. La possibilità di vincere l’Europa League non era sufficientemente stimolante per il giocatore, che magari avrebbe potuto ritardare il trasferimento in estate?
L’estate scorsa non credo sia stato Ancelotti a trattenere il 17 ma una decisione della società perché non c’era l’offerta che esigeva De Laurentiis, offerta che poi è arrivata in inverno. Marek poteva, con lo stimolo dell’Europa League, aspettare un paio di mesi ma a quel punto non ci sarebbe stata più la sicurezza di un’offerta da 10 milioni a stagione, cifra che triplica quello che era il suo stipendio. Lui è stato sincero nelle prime conferenze sostenendo che si sia trasferito in Cina soprattutto per lo stipendio.
Capitolo Ronaldo, tu l’hai seguito per molti anni al Real lavorando per As. Secondo te, quello che stiamo vedendo ora, quanto si avvicina al vero Ronaldo e quanto pensi possa ancora migliorare nel nostro calcio?
Non so se può migliorare ancora perché alla sua età credo l’obiettivo sia mantenere uno stato di forma già di per sé eccellente. Stiamo vedendo un Ronaldo un po’ diverso dagli ultimi anni al Real, è più vivo nel gioco ma sempre letale sotto porta. Sorprende il suo score in Champions perché è fermo appena a un gol mentre nelle ultime stagioni era sempre andato in doppia cifra. Per questo, in vista del ritorno con l’Atletico, immagino un Ronaldo furioso e questa potrebbe essere un’arma in più per la Juve. È un po’ questo il gap tra il Ronaldo spagnolo e quello italiano, la differenza di gol in Champions.
Al Real hanno metabolizzato la sua partenza? Vinicius può essere l’erede di CR7?
Metabolizzato non credo, vista la stagione comunque difficile e con vari record negativi. La squadra si sta rialzando ora sebbene con qualche difficoltà di troppo. Vinicius mi sta sorprendendo; è giovanissimo, quindi è prematuro parlare di erede, ma promette molto bene: è devastante in velocità, decisivo anche nei big match e ha personalità nonostante non abbia nemmeno 20 anni. Credo che se il suo percorso di crescita rispetterà le aspettative e migliorerà sotto porta può diventare un giocatore di livello mondiale.
Senatori come Marcelo e Isco sembrano profondamente scontenti della loro attuale situazione, prevedi un loro trasferimento in estate?
Marcelo credo che partirà, ma non voglio escludere sorprese dato il rapporto straordinario tra giocatore e club. Sia per lui che per Isco dipenderà molto dalla permanenza di Solari. Isco è il giocatore meno impiegato, la situazione è compromessa ed è un peccato perché parliamo di un patrimonio tecnico inestimabile, ma che allo stesso tempo ha mostrato limiti caratteriali non avendo avuto l’umiltà di mettersi completamente a disposizione di Solari. Se il tecnico rimarrà al Real, cosa comunque da verificare, sono i due giocatori che potrebbero partire.
Che idea ti sei fatto del caso Icardi?
La mia idea è che nessuno ne esca bene. L’Inter perde un patrimonio tecnico importante, il calciatore si è messo contro alcuni compagni e gran parte della piazza ed è un peccato perché parliamo di un attaccante straordinario. Sarebbe stato meglio per tutti cercare di finire la stagione in maniera corretta, tranquilla, rimandando ogni discorso in estate senza compromettere situazione e valori perché ora come ora questa questione non aiuta nessuno, nemmeno l’Inter a vendere il giocatore a “prezzo pieno”. Spero si trovi una soluzione quanto prima, continuando così non si fa il bene di nessuna delle due parti in causa.
Per concludere, in Spagna che idea si sono fatti della debacle bianconera al Wanda e, secondo te, cosa servirà alla Juve per eliminare l’Atletico?
In Spagna hanno esaltato moltissimo la prestazione dell’Atletico e al contempo ha deluso molto la Juve vista al Wanda. Si parla tanto di Cholismo, di barricate, in realtà l’Atleti poteva segnare molto di più a fronte di una Juve che ha creato davvero poco. Tra le due quella che doveva far valere un maggiore tasso tecnico era la Juventus ed è ovvio che, da questo punto di vista, ci si sarebbe aspettato di più da lei e da Ronaldo. Per quanto riguarda il gesto di CR7 va detto che in molti, anche in Spagna, l’hanno difeso, perché è stato molto beccato dai tifosi avversari. È anche vero che la sconfitta della Juve, per la prima volta, ha quasi fatto esultare i madridisti perché è come una rivincita nei confronti di Cristiano: come a voler dire che fuori dal Real, come recita un loro motto, fa tanto freddo. Al ritorno servirà una grandissima Juve, che faccia valere la sua forza tecnica come non è riuscita all’andata. Importante sarà il ritorno di Douglas Costa. Per me comunque era molto più difficile rimontare l’anno scorso al Bernabeu con Ronaldo contro che quest’anno, in casa, con Ronaldo in squadra.
Intervista a cura di Alessandro Creta
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