Kak%C3%A0%3A+%26%238220%3BMilan%3F+%C3%88+successo+tutto+in+fretta.+Ancelotti+il+migliore+per+me%26%238221%3B
serieanewscom
/2018/12/30/kaka-milan-e-successo-tutto-in-fretta-ancelotti-il-migliore-per-me/amp/
Milan

Kakà: “Milan? È successo tutto in fretta. Ancelotti il migliore per me”

Scritto da
Lorenzo Pierini

Intervistato ai microfoni di SporTv nel corso della trasmissione Grande Circulo, Kakà, ex centrocampista del Milan, ha parlato dell’importanza del tecnico Carlo Ancelotti quando fu acquistato dalla squadra rossonera: “Quando me ne andai dal San Paolo ero molto giovane. Il mio presidente di allora, Paulo Amaral, mi chiese se sapevo chi giocava nel mio ruolo nel Milan. Gli risposi di sì: Rivaldo e Rui Costa. Poi arrivai a Milano e Carlo Ancelotti mi disse che dovevo rimanere lì al Milan. E tutto capitò a una velocità che non mi aspettavo”.

LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, la Fiorentina beffa i rossoneri per Muriel

Kakà: “Ancelotti l’allenatore che mi ha valorizzato di più”

Il fuoriclasse ha quindi proseguito: “Giocai titolare nella prima partita contro l’Ancona e poi quasi tutte le altre, arrivò subito lo scudetto, fui uno dei migliori giocatori della Serie A. Non pensavo potesse succedere tutto così in fretta. Ancelotti è l’allenatore che mi ha valorizzato di più. Ha sempre tentato di mettere tutti a loro agio con lo scopo di fare l’interesse della squadra. Una grande dote e la utilizza in tutte le sue esperienze. In questo modo il giocatore dà il massimo anche per il suo allenatore e non solo per sé stesso. Il giocatore che più mi ha influenzato positivamente è stato Maldini. Un capitano vero. Quando sono arrivato aveva già vinto tutto, eppure ogni giorno dava tutto in allenamento”.

LEGGI ANCHE: Fassone-Milan, la richiesta dell’ex dirigente: 30 milioni di euro

Kakà: “Maldini? Vi racconto questa”

Kakà ha infine concluso: “Sapeva quando doveva dare una stoccata a un giocatore, o alla società, o alla stampa o ai tifosi. L’ho visto anche litigare con un allenatore. E poi vi racconto questa. Eravamo all’aeroporto di Milano, appena atterrati da Istanbul dopo aver perso la finale contro il Liverpool. Ci incrociammo con dei tifosi che iniziarono a insultarci dicendo che non si poteva perdere in quel modo. Maldini si alzò, andò incontro a quei tifosi e chiese chi fosse il loro capo. Andò ad affrontarlo, si sedette con lui e gli spiegò cosa era successo. Poi tutti a casa. Quello vuol dire essere un capitano”.

Articoli recenti

Decisivo anche oggi ma andrà via: Inter o Juve per lui

Il Napoli sbanca Monza ed aggancia l'Inter in testa alla classifica ma con una gara…

2 ore ago

Real Madrid, la rivoluzione dopo il tonfo in Champions: subito un colpo dal Milan

Il Real Madrid è stato eliminato dall'Arsenal in Champions League ed è pronto a dare…

4 ore ago

Como, ecco la “big” tentazione per Fabregas: il suo erede allena una grande d’Europa

Fabregas è molto "trendy", ma all’orizzonte spunta una tentazione che potrebbe cambiare tutto. Intanto per…

7 ore ago

Francisco Conceição e il futuro da scrivere: la decisione di Tudor tra incognite ed una certezza

Quale futuro per Francisco Conceiçao: l'esterno lusitano sta vivendo una stagione a due facce, la…

9 ore ago

Berardi blindato a Sassuolo: c’è una big che ha la chiave giusta

Ha dato tutto per la sua maglia. Ora, forse, è il momento di partire. Ma…

10 ore ago

“Ha detto sì”: Inter, Marotta non si ferma più, i soldi della Champions per un colpo super

L'Inter si rinforza subito: Marotta ha già il sì del calciatore e sfrutta i soldi…

12 ore ago