CESSIONE GENOA, LE PAROLE DI PREZIOSI- La contestazione dei tifosi, un ambiente non facile, un avvio di stagione caratterizzato dal cambio di 3 allenatori. Gli ultimi mesi del Genoa non sono stati certo una passeggiata, né per il club tantomeno per il presidente Preziosi, più volte preso di mira dai tifosi e individuato come principale responsabile di una situazione sportiva che non porta i risultati sperati. L’avvicendamento di tre guide tecniche poi ha solo creato caos all’interno dell’ambiente: prima la separazione non proprio serena con Ballardini (che Preziosi apostrofò come “non capace di allenare), la breve parentesi Juric (due punti raccolti e eliminazione dalla Coppa Italia per mano dell’Entella) e ora la scommessa Prandelli. Insomma, se il Genoa non è una polveriera poco ci manca, e il futuro è ancora tutto da scrivere. Perché, parola dello stesso Preziosi, il club potrebbe anche cambiare proprietà.
Cessione Genoa, il presidente apre alla vendita
Parlando proprio di questa situazione, partendo dalla cacciata di Ballardini, Preziosi ha confessato al Corriere dello Sport: “Ballardini non mi ha mai convinto. È un allenatore basico, può gestire situazioni complicate, ma se deve partire e fare gioco, fa fatica. In 14 anni è stato esonerato 13 volte, ci sarà un motivo. “
Sulla scelta poi di richiamare Juric Preziosi confessa: “Il mio errore non è stato mandare via Ballardini, ma richiamare Juric. Avevo incontrato Prandelli e Nicola. Poi c’era anche Iachini, che però non poteva mai allenare il Genoa, avendo alle spalle la Sampdoria. Juric sembrava maturato, abbiamo deciso con Zarbano e Perinetti di dargli un’altra chance”. Sulla cessione poi, tanto invocata da una frangia del tifo del Genoa, Preziosi ammette: “La mia natura m’impedisce di lasciare le cose a metà. Se arrivasse l’acquirente giusto, non un avventuriero, perché no? Io più di così non riesco a fare e perché impedire ai tifosi di sognare?”.
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