Domenica c’è Lazio-Milan, scontro diretto in chiave Champions League. Rossoneri senza diversi big, occasione unica per i biancocelesti? “No. Davanti c’è il Milan, una squadra comunque forte, servono concentrazione e cattiveria giuste. L’aspetto mentale è fondamentale anche contro un avversario privo di giocatori importanti”.
Per chi tifa?
“Cuore diviso a metà”.
Lazio e Milan hanno le stesse possibilità delle rivali di qualificarsi per la Champions League?
“Sì. Credo che possano giocarsela con Napoli, Inter e Roma. Bisogna sempre ricordare che la Lazio, rispetto alle altre, ha fatto investimenti notevolmente inferiori quindi un’ipotetica qualificazione varrebbe doppio”.
A proposito di investimenti, i tifosi della Lazio chiedono ogni anno al presidente Lotito sforzi maggiori per fare il salto di qualità…
Lei al Milan ha giocato anche con Ibrahimovic. Si parla del possibile ritorno in rossonero dello svedese a gennaio. Considerata l’età, lo riprenderebbe?
“Solo se sta bene fisicamente e ha le motivazioni giuste. Ibra è stato sicuramente un giocatore fantastico. Ormai ha 37 anni, non può essere quello di prima. Peraltro bisognerebbe valutare la compatibilità con Higuain”.
Restando sul Milan, Gattuso pare che abbia sempre dietro l’ombra di qualche tecnico pronto a sostituirlo. Riuscirà ad imporsi in un club così importante?
“Gli allenatori sono sempre messi in discussione. Se vinci sei un campione, se perdi sei scarso. Servono i risultati ma credo che Rino si sia già imposto”.
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Secondo indiscrezioni dalla Francia, Cristiano Ronaldo starebbe fuori dal podio del Pallone d’Oro e se la giocherebbero Modric, Mbappè e Varane.
“Ronaldo fuori dal podio è assurdo. Uno che vince le partite da solo. Io lo darei o a lui o a Modric”.
Ha vinto il Mondiale con l’Italia di Lippi nel 2006. Il ct Mancini, che lei ha avuto come tecnico nella Lazio, sta intraprendendo la strada giusta?
“Assolutamente sì. Bisogna ricostruire e credo che lui stia giustamente puntando su un gruppo di giovani, a parte qualche eccezione”.
Alcuni giocatori sono leader nelle loro squadre di club e non riescono invece ad esplodere in Nazionale. Viene in mente Immobile.
“Nei club ti alleni quotidianamente con gli stessi compagni mentre in Nazionale accade raramente. Una volta era più facile perché c’erano i blocchi, tipo quello della Juventus”.
E’ arrivato sulla panchina del Crotone il 29 ottobre al posto di Stroppa, trovando una situazione di classifica deficitaria. Qual è l’obiettivo stagionale?
“Il Crotone è una squadra costruita per tornare in serie A. Siamo a -12 dalla prima. Bisogna riformulare l’obiettivo. In questo momento puntiamo ai play off, poi vediamo. Dobbiamo recuperare punti”.
E nel prossimo turno c’è il derby contro il Cosenza.
“Ci darà le giuste motivazioni. Dobbiamo vincere”.
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