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Juventus-Genoa, Repice: “Piatek deve crescere”

Scritto da
Giovanni Cardarello

Tra 24 ore la Serie A riapre i battenti dopo la sosta per le nazionali, e riapre con due temi di grande rilevanza, il 222° derby di Milano e soprattutto lo strapotere della Juventus che sarà chiamata a suonare l’undicesima sinfonia stagionale nella partita dello Stadium contro il Genoa. Di questo è molto altro ha parlato il noto radiocronista Rai Francesco Repice, che ha rilasciato queste dichiarazioni in esclusiva alla redazione di Juvenews.eu.

LE PAROLE DI REPICE

Questa Juve sembra non avere rivali, secondo lei può perdere in questo campionato o le vincerà tutte fino alla fine?

“Io non so se le vincerà tutte da qui alla fine, so solo che ha già vinto il campionato, questo è poco ma sicuro. E’ nettamente la più forte, dovrebbe succedere qualcosa di assolutamente imprevedibile perché la Juventus possa perdere questo scudetto. Sicuramente vincerà il campionato, Allegri sicuramente si arrabbierà se lo diciamo già ora ma per me è così”.

E’ dello stesso avviso anche per quanto riguarda la Champions?

“Beh, sicuramente è più difficile però è la favorita numero uno. Non c’è solo il livello tecnico, c’è anche la pesantezza della maglia, la grande storia, grande tradizione. E’ chiaro che il livello di rosa, di organico, PSG e Manchester City possono avere addirittura anche qualcosa in più della Juve, il problema è che la maglia di queste due squadre non pesa come quella dei bianconeri. Sono tradizioni diverse, sono cose che a livello internazionale e, quindi in Champions, contano”.

Non pensa che un’altra eventuale finale possa far scattare qualcosa di negativo nella testa dei giocatori, viste le 7 finali perse?

“No questo non lo credo, sinceramente non lo penso. E’ chiaro che magari dentro di se un giocatore che ha giocato due finali e le ha perse entrambe porta un po’ di timore, però quando sai di essere forte forte queste paure svaniscono, ne sono convinto”.

CALCIOMERCATO TRA MAROTTA E PIATEK

Secondo lei l’uscita di Marotta dalla dirigenza può influire nelle scelte e sugli equilibri della società?

“Tutto dipenderà dai motivi per cui Marotta non è più un dirigente della Juve. Ci sono dei motivi particolari, probabilmente qualche strascico questa vicenda lo lascerà. E’ chiaro che adesso ci sono rumors di ogni tipo, bisognerà capire le ragioni di questo allontanamento”.

Pensa che Piatek può rientrare tra le prime 5 punte al mondo nel giro di due anni?

“Si però io direi di andarci piano. Ho visto tanti calciatori fare tanti gol nelle prime giornate di campionato e andare bene ma che poi si sono persi, nemmeno in dei bicchieri d’acqua ma in delle tazzine di caffè. Starei un po’ tranquillo, sicuramente è un giocatore importante, giovane e ha tutto per esplodere e per emergere. Io però gli attaccanti, come i portieri, tenderei a valutarli dopo 3 o 4 stagioni ad alto livello”.

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