ROMA– Potrebbe presto concludersi l’avventura del ds Monchi all’ombra del Colosseo. Il dirigente spagnolo, che da due stagioni sta cercando di ripetere a Roma quanto di buono fatto a Siviglia, ad oggi non ha raggiunto i traguardi sperati dai tifosi giallorossi. Nella sua avventura in Spagna si ricordano, su tutte, le tre Europa League conquistate con Emery in panchina, ma in Italia ha conosciuto forse più contestazioni che riconoscimenti.
Feeling mai nato
Arrivato a Roma come uomo capace di valorizzare al massimo tutto quello che gli passasse sotto le mani, in Serie A Monchi ha conosciuto varie difficoltà. A lui vengono imputate le troppe cessioni (da Salah a Alisson, passando per Strootman) alle quali non sono seguiti rinforzi all’altezza. Difficile in questo modo replicare la buona stagione, soprattutto in Europa, dello scorso anno. Con le cessioni di Nainggolan, Alisson e Strootman si è persa la spina dorsale della squadra, e le difficoltà di inizio campionato della Roma ne sono la testimonianza. Molte le accuse dei supporters della Roma, che si aspettavano una squadra competitiva con Monchi ma che, alla fine, si sono dovuti “accontentare” di una semifinale di Champions come traguardo massimo.
Ciao Roma?
“Sono sicuro che Monchi tornerà al Siviglia, però non sono convinto che ricoprirà il ruolo di direttore sportivo”. Parola di Miguel Ángel Gómez, ex collaboratore tecnico del diesse ai tempi del Siviglia e ora dirigente al Valladolid. L’anima andalusa dell’attuale ds della Roma potrebbe fare la differenza, spiega infatti Gomez: “Lui è sevillista, segue la squadra anche ora che è a Roma e ama questo club come nessun altro”.