MILIK- Un brutto episodio accaduto poche settimane fa al termine del match tra Napoli e Liverpool. Milik, come noto, è stato derubato del suo orologio alle porte di Napoli durante il suo ritorno a casa dopo la sfida del San Paolo terminata 1-0 in favore dei partenopei. Milik, intervistato su youtube da Szczensy e dal ciclista Wisniowski, ha colto l’occasione per sottolineare i dettagli dello “scippo”, smentendo tassativamente la presenza di una pistola.
Milik: “Nessuno mi ha puntato una pistola in faccia”
L’attaccante del Napoli ha voluto chiarire alcune voci e versioni con confermi alla vera realtà dei fatti: “Nessuno mi ha puntato una pistola alla testa“. Il polacco ha poi aggiunto: “Napoli è una città normale eppure fanno attenzione agli orologi e ai gioielli. Per questo probabilmente i napoletani non li mettono in mostra”.
L’ex Ajax ha poi colto l’occasione per entrare nei dettagli riassumendo le fasi dello “scippo”: “In quell’occasione non mi aspettavo problemi, avevo l’orologio e tra l’altro non ero a Napoli ma vicino la mia abitazione. Non me l’aspettavo. Dopo la rapina ho ricevuto una decina di messaggi su Instagram in cui mi chiedevano che ora fosse”.
E’ chiaro che l’accaduto è venuto subito a galla, ma Milik ha voluto sottolineare alcune inesattezze rimarcando alcuni dettagli. Come noto, non è il primo caso di “rapina” successa ai giocatori del Napoli. Tempo fa successe la stessa cose ad Hamsik, il quale fu protagonista di una doppio disavventura.