Sembrano non finire i guai per Arda Turan. Il calciatore turco ex stella di Atletico Madrid e Barcellona, tornato in patria lo scorso anno per vestire la maglia del Basaksehir, è accusato di molestie sessuali, lesioni personali e detenzione di arma da fuoco senza porto d’armi.
I FATTI CHE COINVOLGONO ARDA TURAN
Lo scorso 10 ottobre Arda si è recato in un night club di Istanbul dove si trovavano anche un cantante turco, Berkay, e sua moglie Ozlem Sahin. Quest’ultima è stata avvicinata ripetutamente dal calciatore, che non le ha lesinato avances nonostante il marito fosse presente nel locale, mentre la moglie di Arda si trovava a casa al nono mese di gravidanza. I ripetuti approcci spinti da parte dell’ex ala del Barcellona sono stati confermati dalla donna via Facebook quest’oggi, ma non sono sfuggiti al marito Berkay, che nella rissa scaturita in seguito ha avuto la peggio, riportando la frattura del setto nasale. Arda ha pensato bene di recarsi davanti all’ospedale dove era stato ricoverato il cantante, ed esplodere alcuni colpi con la sua pistola; dalla verifica effettuata oggi dalla polizia turca è scaturita la mancanza del porto d’armi da parte del calciatore.
L’INTERROGATORIO DI ARDA TURAN
Durante l’interrogatorio, giovedì, Arda Turan ha confermato la rissa, ma negato le molestie alla moglie del cantante. “Quando sono andato all’ospedale ho dato la pistola in mano a Berkay e gli ho detto di spararmi se credeva avessi molestato sua moglie. Lui mi ha restituito la pistola dicendo di credermi ed un colpo è partito accidentalmente”, ha dichiarato il calciatore alla polizia. Tuttavia la moglie del cantante ha confermato, sia via social che alla polizia, l’accusa di molestie e il calciatore rischia fino a 15 anni di carcere se tutte le accuse a suo carico verranno confermate. L’ennesimo disastro per un talento naturale, con una carriera che dopo aver raggiunto un picco con Simeone all’Atletico Madrid e con la conquista della Champions al Barcellona ha poi toccato il fondo con risse con giornalisti, continue polemiche con compagni e allenatori, fino ai fatti della notte del 10 ottobre che potrebbero costargli carissimi.