Federico Ruffo, giornalista che ha realizzato l’inchiesta “Mafia e calcio” in onda il prossimo 22 ottobre su ‘Rai 3’, durante il programma “Report”, è stato intervistato ai microfoni di ‘Calciomercato.it’. Il servizio tratterà il suicidio del capo ultrà ed ex dipendente della Juventus Raffaele Bucci, scomparso il 7 luglio del 2016. Queste le parole del giornalista: “Da quando è uscito il promo, schivo insulti e minacce come mai mi era capitato prima, Quando si tocca il calcio, diventano tutti molto nervosi, senza raziocinio e controllo. Sarà complicato gestire il dopo, questo è un lavoro che ci è costato tanta fatica. Come ho già detto, sono juventino da sempre, lavoro a questa inchiesta da sei mesi e devo dire, con grande franchezza, che sono a disagio e non riesco a guardare più una partita. Il centro di tutto è la morte di Raffaello Bucci e l’archiviazione, piuttosto rapida, della Procura di Cuneo. Valutando la modalità, il contesto e i tempi, non c’erano apparenti motivi di preoccupazione tali da arrivare a togliersi la vita“.
“Mafia e calcio”, la verità di Federico Ruffo
Ruffo ha poi parlato dell’eventuale terremoto sportivo a seguito della sua inchiesta: “Sono tutti molto preoccupati, ma non ho elementi per dire se ci saranno risvolti di natura sportiva. Sono aspetti che attengono alla sfera penale di singole persone. Potrebbe scatenarsi un terremoto di natura etica, quello sì. Ma, soprattutto, spero si arrivi alla verità sulla morte di Bucci. Ho, però, molte perplessità. Il calcio è malato? Perfino più di Sigfrido (Ranucci, ndr), ho avuto modo di vedere un sistema che ha anticorpi tutti suoi, è malato ma si rigenera. E l’anticorpo peggiore siamo noi, non ci piace che il giocattolo venga rotto e venga messo in discussione. Quello che ci interessa è che ogni domenica si giochi. Si dimentica sempre in fretta“.
Juventus, l’inchiesta di Ruffo tra le possibili cause dell’addio di Marotta?
Sull’addio di Marotta: “Non ho conoscenze per poter dire se l’imminenza della puntata di ‘Report’ abbia avuto un ruolo, perché neanche noi sapevamo il giorno della messa in onda. Nessuno sa con esattezza cosa ci sia all’interno della puntata, manteniamo uno stretto riserbo. In ogni caso, non penso che quello di Marotta sia un ruolo centrale in questa vicenda“. In conclusione, Ruffo ha dichiarato: “Saranno settimane complicate, ma tutto ha a che vedere con un bambino di 10 anni che ha perso un padre e merita di sapere esattamente chi era e cosa gli è successo“.