Champions League, cade anche la Roma: calcio italiano con poca personalità e autostima

champions leagueCHAMPIONS LEAGUE- Una sconfitta che non complica in modo esagerato il passaggio del turno, ma che evidenzia ancora diverse lacune del calcio italiano. 2-1 secco da parte dello Shakhtar e qualificazione da decidere nel match di ritorno all’Olimpico. Il match di ieri, come sottolineato dallo stesso Di Francesco, ha evidenziato una Roma a due facce: quasi perfetta nei primi 45 minuti, abulica e timorosa nella ripresa. Atteggiamento simile a quello mostrato dalla Juventus nella sfida contro il Tottenham.

POCA PERSONALITA’ E FIDUCIA NEI PROPRI MEZZI

La sensazione è che manchi ancora qualcosa per imporre il proprio “atteggiamento” sugli avversari. E’ inaccettabile, con tutto il rispetto per il Tottenham, che una squadra imponga il proprio ritmo e il proprio gioco, fuori casa, per oltre 70 minuti. Questo è sintomo di paura. E’ sintomo di poca personalità. Serve una svolta mentale. Non è una questione tecnica o tattica, è una questione di approccio alla gara.

Stesso discorso per la Roma. Non si può crollare così in soli 45 minuti dopo un primo tempo praticamente perfetto. Non si può gettare la spugna e perdere totalmente la bussola dopo un errore. Il gol del pareggio dello Shakthar sembrerebbe aver spento la luce in casa giallorossa. Questo non può esistere, specie in un ottavo di finale di Champions League. Abbiamo bisogno di una svolta mentale. C’è bisogno di far capire agli avversari la propria autostima e convinzione. Aspettiamo i due match di ritorno. Massima fiducia e fuori gli attributi.

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