INTER- Una prima parte di stagione esaltante e ricca di grandi soddisfazioni. Forse in casa nerazzurra ci si era un po’ illusi di aver sistemato e risolto le cose nel giro di una sola estate. Prima parte di campionato da autentica protagonista, poi il crollo dopo il periodo natalizio. La sensazione è che Spalletti sia in un chiaro momento di difficoltà oggettiva, ma andiamoci piano con i “funerali” anticipati.
TUTTI CONTRO TUTTI…
Nelle ultime settimane, la sensazione è che l’attuale moda sia quella di creare malumori all’interno del mondo Inter. Il mercato invernale, descritto da tutti come “catastrofico” e “insensato”,a conti fatti, ha arricchito l’organico nerazzurro di due ottime pedine. Rafinha è un centrocampista capace di attaccare gli spazi e allo stesso tempo di dare grande qualità alla manovra. Lisandro Lopez andrà a rinforzare il parco difensori nerazzurro. Perchè descrivere il lavoro di mercato nerazzurro come qualcosa di drammatico?
Analizziamo il caso Pastore. E’ vero, Spalletti in conferenza stampa ha puntato l’indice contro giornalisti e addetti ai lavori, i quali hanno creato false aspettative di mercato nei confronti dei tifosi. Tifosi poi delusi dal mancato arrivo del trequartista argentino.
Spezziamo una lancia in favore del tecnico nerazzurro. E’ vero, la trattativa Pastore è stata enfatizzata all’inverosimile. Pastore è stato descritto come la potenziale risoluzione dei mali in casa Inter, anche se, come sappiamo, un giocatore non riuscirà mai a risolvere tutte le problematiche da solo. Detto questo, difendiamo la categoria giornalisti. Spalletti ha descritto l’affare Pastore come qualcosa di “fantastico” e lontano anni luce dalla realtà. Questo no. L’agente di Pastore è rimasto a Milano circa 10 giorni, sintomo di una trattativa reale e concreta. Poi, per vari motivi, come noto, la trattativa non è andata in porto.
Detto questo, nelle ultime ore, abbiamo preso parte al”litigio” social tra Icardi e alcuni compagni di squadra. Stranamente in questo periodo leggermente complicato in casa Inter. Comunque, quale litigio? Nell’era dei social smettere di “seguire” un compagno di squadra su instagram, equivale ad una scazzottata stile anni ’90 all’interno dello spogliatoio. Non so se Icardi non vada d’accordo con Brozovic. Non so se Icardi sia amico di Perisic. Certo è che, i social network, sono causa di malumori e fonte di notizie basate sul nulla. Like o non like, dispetti e litigi dell’era moderna.