TORINO-BOLOGNA 3-0, MAZZARRI – Comincia bene l’avventura di Walter Mazzarri sulla panchina del Torino. I granata infatti battono 3-0 il Bologna nell’anticipo della 20a giornata di Serie A. A segno De Silvestri, Niang e Iago Falque. Pulgar fallisce un rigore per gli ospiti.
LE PAROLE DI MAZZARRI
Soddisfatto l’allenatore del Toro, intervistato da SkySport24: “Sono contento, è chiaro. Chi mi conosce bene che tra vincere e perdere mi cambia veramente l’umore. Se sono rientrato in Italia è perché ho sentito di nuovo il fuoco dentro e questo lo farò sempre finché allenerò. Il presidente anche ieri in conferenza ha ripercorso addirittura la mia carriera, lo ringrazio per tutto”. Mazzarri parla dell’impatto con la nuova realtà: “Ho avuto la sensazione che i ragazzi siano davvero intelligenti. Abbiamo fatto qualcosa di nuovo ma il 4-3-3 l’ho fatto anche l’anno scorso al Watford, è un modulo che mi piace tanto. Poi ogni allenatore ha le sue idee e i movimenti sono diversi. È chiaro che non abbiamo potuto fare tanto, ma i ragazzi sono stati bravi. Sia in fase passiva che di possesso, hanno creato diverse palle gol nel primo tempo senza subire”.
LE PAROLE DI DONADONI
Non è ovviamente soddisfatto invece Roberto Donadoni, allenatore del Bologna, intervistato sempre da SkySport: “Sono arrivati errori tecnici dovuti all’interpretazione errata che abbiamo fatto della gara. Il Torino era più convinto e sono dispiaciuto per questo. Il rigore spagliato è solo una cosa in più che ci fa capire quanto siamo mancati in determinazione. Queste partite di fanno capire esattamente ciò che non va fatto o ripetuto. Prestazioni di questo genere lasciano l’amaro in bocca. Adesso abbiamo una settimana per scaricare la testa ma poi dobbiamo tornare con i piedi per terra. Mi rifiuto di pensare che ci sia stata sufficienza da parte dei miei ragazzi anche se guardando la partita viene da riflettere. Abbiamo perso tutti i duelli e sbagliato tanto, senza essere mai positivi. oggi eravamo sempre preoccupati di quello che sbagliavamo. Il mercato? Adesso vediamo, non si penso. Ci sarà tempo. Verdi? I giocatori non sono legati al guinzaglio, se vogliono fare qualcosa di diverso sono liberi. Essere nel mirino di altre squadre, di big, deve motivare di più visto che se si gioca male è controproducente. Lui sa cosa vuole fare”.