CAGLIARI INTER – Si sono lentamente placate le pesanti polemiche che hanno fatto seguito a Fiorentina-Inter. Il rigore concesso in pieno recupero dall’arbitro Abisso rimane sul gozzo a tifosi e addetti ai lavori interisti, ora però è già tempo di vigilia di campionato e domani è imperativo ripartire nel primo anticipo della prossima giornata di Serie A. Il 3-3 beffa di Firenze che accorciato ulteriormente una classifica che, per la zona Champions, sta vedendo una grande bagarre tra milanesi e romane. Domani sera a Cagliari l’Inter può ristabilire, anche se per una notte, le distanze dai cugini rossoneri che ora si sono portati a -2.
Fondamentali saranno i tre punti per la truppa di Spalletti che, anche stavolta, ha scelto di non convocare Icardi. L’argentino accusa ancora questi ormai noti problemi al ginocchio e si è dato non disponibile per tornare in campo. Il clima di freddezza tra le parti è ormai inequivocabile ma Spalletti ha deciso non di curarsi più della questione legata al suo attaccante. O, almeno, di non farlo davanti alle telecamere.
Leggi anche: Marotta, le parole dopo Fiorentina-Inter
Cagliari Inter, Spalletti in conferenza
Alla domanda, inevitabile, su Icardi infatti Spalletti ha risposto in maniera netta: “Sono già state dette molte cose, si sono espressi Marotta e Zhang e io da qui in avanti parlerò solo di quelli che ci sono e non di quelli che non ci sono”. All’Inter serve dunque un nuovo leader tecnico che possa trascinare il resto della squadra. Il mister toscano questo leader sembra averlo trovato (o meglio, ritrovato). Parlando di Perisic, infatti, Spalletti ammette: “Non ho dubbi su di lui, è un calciatore forte ed affidabile sotto tutti i punti di vista, è uno da Inter”.
Quello di Firenze è ormai un capitolo chiuso, gli strascichi ovviamente però ci sono stati all’interno dello spogliatoi nei giorni successivi la gara. Spalletti prova però a lasciarsi indietro i fatti del Franchi per concentrarsi sulle prossime partite: “Vedo la faccia giusta per andare a giocarci il finale di campionato, dove ci sono ancora molte cose da scrivere”.