SERIE A SALVINI – “È stato un incontro molto proficuo nel quale sono stati individuati percorsi comuni e specifici tra i responsabili dell’ordine pubblico e il mondo del calcio: l’obiettivo è soffocare i pochi violenti, valorizzando ed esaltando la condivisione con i veri tifosi”. Queste le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina al termine della riunione dell’Osservatorio nazionale delle manifestazioni sportive dedicata alla violenza e al razzismo negli stadi che si è svolta a Roma presso la Scuola Superiore di Polizia convocata dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Interni Matteo Salvini.
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Serie A Salvini, restituire il calcio ai tifosi perbene
“L’obiettivo del tavolo è sradicare la delinquenza dentro e fuori dagli stadi, e per questo utilizzeremo ogni mezzo necessario”. Lo ha assicurato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini in conferenza stampa. “Stiamo parlando di 12 milioni di persone a fronte di 6mila teppisti. L’invito è di non confondere i tifosi, che sono il 99%, con i delinquenti”. “Sono assolutamente contrario alla chiusura degli stadi e al divieto di trasferta perché è la resa dello Stato – sottolinea Salvini. Se quest’ultimo non è in grado di garantire un gioco di sabato, di domenica, vuol dire che non è in grado di fare il suo mestiere. Dobbiamo garantire che chi sbaglia non viene sospeso per qualche mese. Chi sbaglia da tifoso deve essere punito pesantemente, chi sbaglia da tesserato deve essere punito il doppio”. “Nel decreto sicurezza si dice che il 10% delle spese sia a carico di chi fa business nel mondo del calcio e che paga milioni di euro per un giocatore che tira calci a un pallone. Lo ritengo assolutamente giusto”. Lo dice il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a margine della conferenza su violenza e razzismo nel mondo del calcio. A chi domanda se di conseguenza la percentuale a carico dei club rimarrà questa, Salvini risponde: “A me basta che questi 40 milioni non siano pagati dai cittadini italiani”.
Salvini: “si agli striscioni, no a Gedda”
Matteo Salvini ha inoltre sottolineato che è contrario all’ipotesi di vietare l’introduzione degli striscioni negli stadi. “Ragazzi non scherziamo – dice -, un conto sono i coltelli e i bastoni e le bombe carta; un conto sono le bandiere, le sciarpe, i megafoni, tamburi e striscioni. Lo stadio deve essere colorato e colorito“. Una battuta infine sulla Supercoppa italiana che si disputerà la prossima settimana a Gedda, in Arabia Saudita. “Business is business, c’è un fatturato di miliardi di euro, non entro nel merito di scelte aziendali, ma quella sera farò altro, non guarderò Juventus-Milan. Una partita di Supercoppa italiana che si gioca in Arabia Saudita è un ossimoro, al di là del fatto che le donne possano andare allo stadio solo se accompagnate. Una partita che si gioca in Arabia Saudita con veli e burka no, non ce la faccio”.
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