TORINO JUVENTUS CHIELLINI – “Il Torino è cresciuto tanto, ha fisicità e sono bravi nelle ripartenze: con Mazzarri hanno fatto un upgrade importante, possono mirare all’Europa e quindi possono metterci in difficoltà. E’ una squadra che mi sta simpatica, a parte quei 180 minuti in cui siamo rivali”. Parla così dei cugini granata ai microfoni di Dazn il capitano della Juventus, Giorgio Chiellini in vista del derby della Mole in programma sabato sera.
Torino Juventus Chiellini anticipa i temi
“Cristiano ha già capito che due partite non sono come le altre: quella contro l’Inter e quella col Toro -prosegue il difensore -. Differenze nella Juve di quest’anno? In questi anni ci siamo sempre messi in discussione, lavorando su quei difetti in cui abbiamo margini di miglioramento: questa squadra si è saputa rinnovare tanto e in poco tempo, basta pensare a quanto è cambiato tra Cardiff e Berlino, otto undicesimi della squadra erano diversi ma non si tratta solo di uomini, soprattutto di stile di gioco”. Per quanto riguarda i difetti, Chiellini torna sul pari col Genoa. “Quel pareggio sono due punti regalati, con tutto il rispetto. E poi siamo arrivati troppe volte nel finale di partita sull’1-0: quasi sempre l’episodio ci ha detto bene anche grazie al nostro atteggiamento, però poi succede che col Manchester la paghi con gli interessi”.
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Le scritte contro Scirea
“Quelle scritte su Scirea non sono contro la persona, quello è odio verso il club: il calcio è una valvola di sfogo, speriamo che piano piano si riesca a educare al tifo positivo e non all’odio verso gli altri”. E’ tornato così a parlare della scritta choc apparse a Firenze prima della sfida del Franchi tra Fiorentina e Juventus giocata il primo dicembre il capitano della Juventus, Giorgio Chiellini. “Poter essere paragonato a Scirea, non tanto nello stile di gioco quanto nei valori che porto avanti, mi rende orgoglioso -prosegue il difensore che ha ereditato la fascia da Buffon-. Gigi è una persona con cui ho condiviso tutto, tra Nazionale e Juve passavo con lui 300 giorni l’anno: quello che gli invidio è la capacità di toccare le corde giuste in quei momenti della stagione in cui il capitano deve compattare il gruppo. E Gigi riusciva ad arrivarti dentro”.
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