TOTTENHAM-INTER, SPALLETTI PRESENTA LA GARA- Una partita, parole di Spalletti, che il popolo neroazzurro attende da anni. Una gara che, dopo stagioni tribolate e difficili, può consegnare il ritorno negli ottavi di Champions all’Inter. Un’Inter quasi smarrita nel recente passato, smarrita lei così come un’identità europea ricostruita negli ultimi mesi, forse più velocemente di quanto in molti si sarebbero aspettati. La vittoria all’ultimo nella gara di andata a San Siro contro il Tottenham, il successo ad Eindoven, il pareggio contro il Barcellona: tutti risultati che hanno portato la banda di Spalletti a giocarsi, domani sera, l’accesso agli ottavi di finale.
Basterà un pari a Icardi e compagni per entrare nelle migliori 16 d’Europa, servirà però la gara perfetta per fermare gli uomini di Pochettino. Dalla pancia di Wembley, in sala conferenze, Luciano Spalletti ha detto la sua sulla gara di domani: “Sapevamo dall’inizio che per qualificarci avremmo dovuto buttare fuori una delle migliori squadre d’Europa. Il popolo interista aspettava da tanti anni una partita così, ora siamo disposti a tutto per qualificarci“.
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Tottenham-Inter, la carica di Spalletti
L’Inter arriva a Wembley col compito di difendere la vittoria dell’andata. Ma come è cambiata la squadra da quella sera di settembre? Spalletti risponde: “Abbiamo giocato delle partite, siamo entrati dentro questa realtà. Abbiamo affrontato due delle squadre più forti d’Europa, nella gara d’andata siamo stati in difficoltà ma abbiamo fatto delle buone cose. Contro il Barcellona abbiamo imparato altre cose, poi nella partita di ritorno siamo riusciti a pareggiare e ho visto un atteggiamento corretto, forse abbiamo anche troppo giocato a viso aperto“.
“Il Tottenham ha la sua forza” dice il tecnico parlando degli avversari, “una qualità di strappo sulle fasce in questo uno contro uno. Hanno forza fisica, sanno giocare bene a calcio in un campo così soprattutto“.
Pressione sulle spalle dei giocatori? L’allenatore toscano ha le idee chiare in merito: “È una di quelle partite belle da giocare, ma non c’è pressione che tenga. Quando mi si dice che si va a giocare in uno dei monumenti del calcio europeo, rispondo che noi veniamo da San Siro e che siamo abituati a questo tipo di stadio e di calore intorno alla partita“