RIVER PLATE BOCA JUNIORS, IL FERRARIS OFFERTO PER LA FINALE– Da poco calato il sipario sul derby della Lanterna, in cui Genoa e Sampdoria hanno chiuso sull’1-1, il Ferraris potrebbe essere palcoscenico di un altro derby, geograficamente lontano quanto sentimentalmente infuocato, come River-Boca. In seguito ai noti scontri che hanno preceduto la gara di ritorno della finale di Libertadores, la partita è stata prima ripetutamente posticipata di orario, poi spostata di un giorno e infine rimandata a data da destinarsi (si pensa l’8 dicembre), probabilmente in campo neutro. Poche speranze dunque che il Monumental possa essere teatro del Superclasico più importante di sempre, con la Federazione argentina che starebbe valutando dove poter giocare l’infuocata finale.
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Da qui la clamorosa proposta che arriva da Genova, città dalla quale trae origine il soprannome “Xeinezes” (genovesi, appunto) con il quale è conosciuto il Boca. Le origini del club, infatti, è legato alla presenza di molti genovesi che lavoravano al porto di Buenos Aires, rendendo profondo il legame tra le due città. Anche in virtù di questo legame che il Comune di Genova ha invitato ufficialmente, tramite una lettera, i presidenti di River e Boca a giocare l’ultimo atto della Libertadores al Ferraris. Ipotesi suggestiva, che metterebbe Genova al centro dell’attenzione mediatica e calcistica. L’esame derby della Lanterna è stato superato egregiamente da tifosi e forze dell’ordine, il Superclasico potrebbe essere un’affascinante tappa nel processo di rinascita e ricrescita di tutta la città ligure.
River Plate Boca Juniors, l’invito di Genova
Qui il testo della lettera del Comune di Genova alle due squadre di Buenos Aires: “Saremmo molto orgogliosi di ospitare club importanti come Boca e River nella nostra città accogliendoli in quella che, per certi versi, rappresenta anche la loro prima casa – dichiara il consigliere delegato allo sport Stefano Anzalone -. Si tratterebbe anche di un’ulteriore occasione per dare visibilità internazionale a Genova in questo momento di difficoltà e per rinnovare il profondo senso di amicizia che storicamente ci unisce a quelle società”