CHELSEA-MORATA- Alvaro Morata, intervenuto dal ritiro della Nazionale spagnola ai microfoni di “Abc“, ha raccontato la sua ultima stagione con la maglia del Chelsea, sottolineando alcune problematiche che lo hanno portato ad attraversare un brutto periodo ai limiti della depressione. Un brutto momento che stava per sancire il suo addio ai Blues. L’addio al Real Madrid per abbracciare il Chelsea per giocare da titolare e conquistare i mondiali: un piano totalmente fallito che ha generato un contraccolpo psicologico nella mente dell’attaccante spagnolo. Poi il clamoroso retroscena sul suo possibile ritorno in Italia sponda Milan.
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Insomma, un brutto periodo che l’attaccante è riuscito a mettersi alle spalle anche grazie all’aiuto prezioso della moglie, Alice.
Chelsea, Morata ammette: “Non è stato facile, non siamo dei robot”
L’attaccante ha ammesso: “Non è facile, non ci vuole una settimana o due per riprenderti. Quando un calciatore sente quella parola si tira indietro, ma io mi sono reso conto che avevo bisogno di aiuto. In estate mi sono detto che forse sarebbe stato meglio andarsene dal Chelsea, trovare una squadra dove le pressioni erano di meno. Pensavo che così avrei ritrovato la felicità. Morata ha poi aggiunto: “Improvvisamente mi sono ritrovato in un buco nero, non mi sentivo amato dai tifosi, la gente mi incontrava per strada e mi diceva di lasciare il Chelsea”.
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L’aiuto dello psicologo
L’ex Juventus ha poi confermato il suo momento complicato, risolto anche grazie all’aiuto di uno psicologo: “Anche noi calciatori siamo degli esseri umani e possiamo avere i nostri momenti difficili, ma adesso sono tornato a sorridere. È tutta questione di testa, è lei che comanda il corpo. “Ero andato via da Madrid per giocare il Mondiale e non l’ho comunque giocato. Non credo che tornerò a toccare il fondo così, di nuovo. Il passato è il passato, nel futuro sarà più forte di fronte alle avversità”