Gravina: “Facciamo lo Stadio della Roma”

Gravina Come diceva Agatha Christie: “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”, e se il vecchio adagio della scrittrice e drammaturga britannica, scomparsa nel 1976, è vero possiamo ben dire che sulla vicenda Stadio della Roma il tempo mette sereno. Vediamo perché. La prima prova è legata alla Sindaca della Capitale Virginia Raggi, la prima a parlare, e ad esporsi, dopo lo stop al progetto arrivato a giugno in seguito all’arresto di Parnasi e all’avvio dell’inchiesta “Rinascimento”. Inchiesta che ha coinvolto soggetti legati al percorso di approvazione del progetto, ma non la Roma di Pallotta. La Raggi è stata netta: “A meno che non ci sia un disastro epocale, cosa che escludo perché tutte le istituzioni in conferenza dei servizi hanno dato l’ok, si procederà con lo stadio della Roma, eventualmente apportando quelle modifiche che servono. Sì, tenderei ad andare avanti, a meno di disastri”.

Quattro imprese interessate

Poi è arrivata la notizia del fatto In Italia e nel mondo diversi soggetti economici di peso credono all’operazione. Eurnova, come riporta “Il Tempo”, ha intenzione di cedere la propria quota del futuro stadio di Tor di Valle. “E’ il mercato a fare il prezzo che si può stimare attorno ai 200 milioni di euro”. Si sono mossi immediatamente alcuni nomi come Pizzarotti di Parma, il gruppo Gavio di Tortona, per finire al numero uno tra i general contractor nazionali, ovvero Salini Impregilo. Oltre a questo Pallotta continua a trattare finanziamenti con Goldman Sachs e soprattutto porta avanti un flirt con Starwood. Nessuna acquisizione, comunque, potrà essere conclusa finché non ci sarà il via libera allo Stadio.

Le parole di Gravina

Infine proprio oggi Gabriele Gravina, l’unico candidato alla presidenza della Federazione Italiana Giuoco Calcio e con ogni probabilità futuro presidente, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Romanista nella quale sottolinea, parlando della futura casa dei giallorossi, che: “per una società di calcio moderna un impianto di proprietà è una necessità, ci vogliono strutture che facciano sentire a casa i tifosi e per questo creerò un fondo specifico”. Nella stessa intervista l’attuale presidente della Lega Pro ha descritto i principali punti del programma con il quale si accinge a riformare il calcio italiano.

 

 

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