“Non solo l’Inter…”: FPF, tremano altri tre club di Serie A

Le mosse di mercato di alcune big italiane potrebbero essere condizionate dal Fair Play Finanziario: nel mirino dell’Uefa non solo l’Inter

Il Fair Play Finanziario rimane una dura tagliola per quei club che non riescono a sfoggiare un modello virtuoso. Ieri, con una nota, l’Inter ha fatto sapere di aspettarsi di rinnovare il settlement agreement con l’Uefa.

“Sebbene le interazioni con l’Uefa siano ancora in corso, prevediamo di firmare un settlement agreement entro la fine di giugno 2022”, ha detto il club nerazzurro, che ha poi continuato: “Esso includerà alcuni rapporti finanziari che dovremo soddisfare nei periodi di riferimento a giugno 2023, 2024 e 2025. Questi rapporti dovrebbero rendere gradualmente il club conforme alla nuova ‘regola degli utili calcistici’ Uefa entro la stagione 2025-2026”. Ora però ‘La Repubblica’ rivela che l’Inter non sarebbe l’unico club interessato da questo tipo d’accordo.

Agnelli ed Elkann discutono
Agnelli ed Elkann (LaPresse)

Fair Play Finanziario, settlement agreement con l’Uefa non solo per l’Inter: ci sono pure Milan, Roma, Juventus

L’indiscrezione de ‘La Repubblica’ apre a uno scenario di contingenza pure per altri tre club italiani. Secondo la testata romana, infatti, nel mirino dell’Uefa sarebbero finite pure Milan, Roma e Juventus. Tutte e tre sarebbero pronte a discutere un settlement agreement per il prossimo biennio, in modo tale da essere accompagnate verso il nuovo Fair Play Finanziario.

Le italiane non sembrano essere le uniche a versare in queste condizioni. ‘La Repubblica’ parla di altri 26 club europei interessati dai provvedimenti.
Con il termine di settlement agreement, tradotto dall’inglese “accordo transattivo”, una sorta di patteggiamento, si intende un’intesa che impone ai club di rispettare una serie di requisiti economici e sportivi. Tra quest’ultimi vi è pure quello della riduzione del numero dei calciatori iscrivibili in rosa per le competizione europee.

Si tratta naturalmente di un’ipotesi che in qualche misura condizionerebbe pure il calciomercato dell’italiane tornate a conquistare un titolo in Europa a distanza di 12 anni in virtù dell’affermazione della Roma nella neonata Conference League.