Perché Lazio-Torino non è Juventus-Napoli: dal rinvio ai play-off, i nuovi scenari

Lazio-Torino cinque mesi dopo sembra il remake di Juventus-Napoli ma in realtà la storia è completamente diversa e il giudice sportivo potrebbe risparmiare l’iter legale.

4 ottobre-22 dicembre, quasi tre mesi di dibattito legale per arrivare alla cancellazione della sconfitta a tavolino, del punto di penalizzazione. Juventus-Napoli si giocherà probabilmente il 17 marzo, chiudendo un calvario lungo quasi una stagione.

Lazio-Torino, invece, potrebbe finire molto prima, le stesse istituzioni del calcio sembrano più sensibili nei confronti della causa granata.

Il presidente della Lega di serie A Dal Pino era disponibile al rinvio, l’hanno fermato i club (la stessa Lazio, il Cagliari e il Parma in lotta salvezza con il Torino) e Gravina ha parlato di “oggettiva impossibilità a disputare la gara”

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lotito con la maglia della lazio
Claudio Lotito (GettyImages)

Lazio-Torino non è Juve-Napoli: ecco perchè

Il caso Juventus-Napoli fa giurisprudenza, l’ha ammesso anche il presidente della Lega di Serie A Paolo Dal Pino. La sentenza del Collegio di Garanzia del Coni dello scorso 22 dicembre ha ribadito la centralità anche per il calcio dei provvedimenti delle autorità sanitarie.

Lazio-Torino può risparmiarsi l’iter che ha dovuto vivere il club di De Laurentiis non solo per questo motivo. Il giudice sportivo Gerardo Mastandrea può subito certificare la causa di forza maggiore per la mancata partenza del Torino, evitare la sconfitta a tavolino con punto di penalizzazione e tracciare la strada per il rinvio della partita al 7 aprile.

Nel caso di Juventus-Napoli, Mastandrea sottolineò che, nella sua interpretazione dei documenti, soltanto l’ultimo provvedimento dell’Asl, emanato a poco più di sei ore dalla gara, “assumeva valenza incidente e connotati prescrittivi chiari”. La tesi era chiara: il Napoli aveva già rinunciato alla trasferta.

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Il fattore tempo stavolta non esiste, l’Asl di Torino ha messo i granata in isolamento una settimana fa e ha anche protocollato una comunicazione alla Lega Serie A.

La sfida contro il Sassuolo è stata rinviata al 17 marzo senza alcuna polemica nonostante non ci fossero i dieci giocatori positivi che danno diritto al bonus.

La mancata disposizione del rinvio da parte del Consiglio di Lega sembra essere una battaglia politica in difesa del valore del protocollo.

Si tratta di un’ideologica difesa dello status quo, il giudice sportivo può chiudere subito la pratica, senza le lungaggini dei tre gradi di giudizio.

Sullo sfondo c’è l’eterno conflitto tra il potere delle autorità sanitarie e le esigenze del calendario. Si torna a parlare dello spettro dei play-off per concludere il campionato, uno scenario che si ripresenta in maniera ciclica quando il protocollo si dimostra fragile.