“Rigore inesistente”: Napoli-Roma, esplode la polemica

Napoli-Roma, è subito partita rovente: un calcio di rigore sblocca il risultato, ma sul web esplode la polemica dei tifosi: “Rigore inesistente”.

Per la lotta Scudetto. E per la lotta Champions. È un Napoli-Roma pesantissimo, quello che sta animando la serata di questa Pasquetta. Gli azzurri inseguono il sogno tricolore, mentre i giallorossi vogliono accorciare sulla Juventus, inciampata nel sabato nella sfida interna contro il Bologna.

Insigne tira il rigore
Insigne (LaPresse)

Tuttavia, sfortunatamente per Mourinho e i suoi, il match è girato subito in favore degli uomini di Spalletti. Al 10′ di gioco, Ibanez travolge in area di rigore Lozano. L’arbitro Di Bello lascia correre, ma viene poi richiamato dal VAR.

Dopo essere andato all’on-field-review, il direttore di gara non ha avuto dubbi: penalty per il Napoli. Un viaggio dagli undici metri che Insigne ha convertito in vantaggio per i partenopei, e che ha fatto dividere il popolo del web (tra tifosi e media) sulla legittimità o meno del fischio del signor Di Bello.

Ibanez stende Lozano
Contatto Ibanez-Lozano

Napoli-Roma, il fischio sul contatto Ibanez-Lozano fa discutere: “Rigore inesistente”

Sui social, allora, esplode la polemica del tifo giallorosso (e non solo). “Rigore inesistente“, tuona qualcuno su Twitter, alludendo ad uno schema voluto per penalizzare le inseguitrici del Napoli, nella lotta Scudetto. Una tesi fin troppo di pancia, ma che racconta il malumore dei tanti supporters che oggi, al Maradona, parteggiano per la Roma di Mourinho.

E tra i poco convinti per il fischio in favore del Napoli, ci sono anche diversi addetti ai lavori. Su tutti, il giornalista Tancredi Palmeri, che sul proprio account Twitter ha analizzato così il contatto Ibanez-Lozano: “Il rigore è una dybalata ma non classica, con variazione: guardare come torce la gamba verso l’interno in maniera innaturale prima del contatto, per fare in modo di mettere la gamba davanti e subire il contatto”.

Insomma, secondo Palmeri, il messicano avrebbe accentuato il contatto con il difensore della Roma, per lucrare un calcio di rigore tutto sommato da non assegnare. Una tesi che Di Bello e la squadra arbitrale al VAR non hanno sposato, evidentemente, visto il penalty fischiato in favore degli azzurri.