Eriksson: “Roma da scudetto, perché no? Su Sarri, Inzaghi e Mancini…”

Ai microfoni di SerieANews.com, l’intervista a mister Sven-Goran Eriksson. Dalla ‘sua’ Lazio, al momento di crisi di Simone Inzaghi: le sue parole.

Non ha bisogno di troppe presentazioni un personaggio come Sven-Goran Eriksson. L’ex tecnico di Lazio e Roma (tra le altre) è un’istituzione del calcio europeo, nonché del calcio italiano che fu e che dominava i palcoscenici europei tra fine anni ’90 ed inizio 2000. E con lui, abbiamo toccato tanti temi nel corso della nostra chiacchierata per i microfoni di SerieANews.com.

Eriksson e Mancini alla Lazio
Sven-Goran Eriksson e Roberto Mancini ai tempi della Lazio (LaPresse) SerieANews.com

È una Serie A apertissima, ma che effetto le fa rivedere anche la sua Lazio così in alto in classifica?

“Lazio e Roma stanno andando bene. Entrambe le romane stanno dimostrando di essere ottime squadre. Poi la classifica è un po’ strana: Napoli e Atalanta in testa, con la Juventus addirittura sette punti dietro. Non è normale per i bianconeri. Di certo resta un campionato molto aperto”.

Per lei, Sarri è l’allenatore giusto per riportare la Lazio in Champions League?

Sì, senza dubbi. È un grande allenatore. Ha tantissima esperienza nel calcio di alto livello, ha allenato club di prima fascia e conosciuto anche il calcio inglese. Ha tutto per essere l’allenatore giusto per questa Lazio che vuole arrivare in Champions”.

E la Roma, per lei è una squadra che può davvero ambire allo Scudetto?

 “Perché no? Hanno un grande allenatore e una grande squadra. Il campionato però è apertissimo, ripeto. In Serie A, ad oggi, ci sono almeno cinque-sei squadre che potrebbero tranquillamente vincere lo Scudetto. È qualcosa di molto bello: solitamente una tra Juve, Milan o Inter scappa e lascia il vuoto. È uno scenario davvero interessante“.

Eriksson lancia una pettorina
Eriksson e la sua Lazio che fece tremare anche le big d’Europa (LaPresse) SerieANews.com

Inzaghi, Simeone e Mancini: Sven-Goran Eriksson a SerieANews.com

Uno dei ‘suoi ragazzi’, invece, è nel centro di una vera e propria crisi: che consiglio darebbe a Simone Inzaghi in questo momento?

“Non mi permetterei (ride, ndr)… Conosco molto bene Simone, solo posso dirgli una cosa: di continuare a lavorare come sa. Poi questa situazione cambierà. L’Inter è una grande squadra, un momento di flessione può starci. Non si vince il campionato ad ottobre, ma verso maggio. Il campionato è ancora lunghissimo”.

In quella Lazio c’era anche un certo Diego Simeone. Che effetto le fa, adesso, rivedere quel ‘bimbo’ di nome Giovanni prendersi la scena in Serie A col Napoli?

“È qualcosa di davvero fantastico. L’ho visto crescere (ride, ndr)… Ora sono passati tantissimi anni, contro il Milan ha segnato e ha giocato davvero una grande partita. È molto bello come sta venendo fuori. Soprattutto sarà molto bello anche per papà Diego“.

Infine, un commento sul suo pupillo Mancini. Nonostante il mancato Mondiale, resta l’uomo giusto per far rinascere ancora la Nazionale italiana?

“Senza alcun dubbio, non scherziamo. È un tecnico di primo livello, poi il Mondiale è andata come è andata… Pazienza. In Nations League ha fatto benissimo e ora ci saranno le qualificazione per l’Europeo. L’Italia resta una Nazionale forte, così come Mancini resta un allenatore forte”.